Anassimandro, filosofo e scienziato (Diogene laerzio)

Diogene Laerzio riassume gli aspetti salienti del pensiero filosofico e scientifico di Anassimandro. Lo gnomone è un’asta che, posta in verticale, segna con la sua ombra le ore (mezzogiorno quando l’ombra cade nella direzione del meridiano ed è piú corta); piú in generale, lo gnomone designa anche lo stilo metallico delle “meridiane”, gli orologi solari. Fra le attività di Amassimandro sembra esserci stata anche quella di cartografo: “per primo disegnò i contorni della terra e del mare”.

 

Fr. 12 A 1 DK (Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, II, 1-2)

 

Anassimandro figlio di Prassiade, di Mileto. Costui diceva che principio ed elemento [delle cose] è l’infinito, senza definirlo aria o acqua o altro, che le parti mutano ma il tutto è immutevole e che la Terra sta in mezzo ed ha posizione centrale, a forma di sfera (la Luna non ha luce propria ma è illuminata dal Sole, mentre il Sole non è inferiore alla Terra ed è purissimo fuoco). Scoprí per primo lo gnomone e lo pose a Sparta in luogo sensibile all’ombra, a quanto dice Favorino nella Storia varia, per indicare i solstizi e gli equinozi: costruí anche degli orologi. E per primo disegnò i contorni della terra e del mare e costruí anche una sfera. [...]

 

(I Presocratici, Laterza, Bari, 19904, pag. 96)