Aristotele, Esseri naturali e non (fisica)

Il principio della quiete e quello del movimento valgono solo per gli esseri naturali. Non tutti gli esseri esistenti sono prodotti dalla natura; esistono anche oggetti prodotti dall’arte (téchne) umana, i quali “non posseggono nessun impulso innato al mutamento”.

 

Fisica, 192b 5-15

 

[192b] [...] Fra gli esseri alcuni esistono per natura, altri per altre cause; esistono per natura gli animali e le loro parti, le piante e i corpi semplici, ad esempio, terra, fuoco, aria, acqua; questi corpi, infatti, e gli altri di tal genere diciamo che esistono per natura. Tutti i corpi di cui abbiamo parlato sono chiaramente differenti da quelli che non esistono per natura. Tutti gli esseri naturali, infatti, posseggono chiaramente in sé un principio di movimento e di immobilità, alcuni rispetto al luogo, altri rispetto all’accrescimento ed alla diminuzione, altri rispetto all’alterazione; un letto, invece, un mantello, e se qualche altro genere di tal fatta v’è, in quanto hanno ricevuto la singola denominazione e per quanto sono prodotto di un’arte, non posseggono alcun impulso innato al mutamento, mentre, in quanto è accaduto loro di essere di pietra o di terra o di un misto di questi elementi, lo posseggono, e lo posseggono in tanto, in quanto la natura è un principio e una causa del movimento e della quiete per la cosa, nella quale essa inerisce primieramente, per sé e non per accidente.

 

(Aristotele, La Fisica, Loffredo, Napoli, 1967, pag. 33)