Aristotele, Socrate scopritore del concetto

D'altra parte, Socrate si occupava di questioni etiche, e non della natura nella sua totalità, ma nell'ambito di quelle ricercava l'universale, avendo per primo fissato la sua attenzione sulle definizioni. (...) Socrate si occupò delle virtù e per primo cercò di dare di esse definizioni universali. Fra i filosofi naturalisti solamente Democrito toccò questo punto, e in scarsa misura, e diede in certo qual modo, una definizione del caldo e del freddo. I Pitagorici, in precedenza, avevano cercato di dare definizioni di alcune poche cose, riducendo le nozioni di queste a determinati numeri: per esempio cercando di definire che cos'è il conveniente, il giusto, l'unione. Socrate, invece, cercava l'essenza delle cose e a buona ragione: infatti egli cercava di seguire il procedimento sillogistico, e il principio dei sillogismi è appunto l'essenza. La dialettica, infatti, allora non era ancora forte al punto di essere in grado di procedere all'esame dei contrari indipendentemente dall'essenza, e di stabilire se una stessa scienza tratti dei contrari. In effetti due sono le scoperte che si possono a giusta ragione attribuire a Socrate: i ragionamenti induttivi e la definizione universale: scoperte, queste, che costituiscono la base della scienza.

 

(Aristotele, Metafisica, A,6; M,4,178b 17-31, trad. di G. Reale)