Bulgakov, Marx e la religione

Che nel comunismo ci fosse una componente religiosa era ormai affermato da quasi mezzo secolo quando Bulgakov, nel 1906, pubblicò il suo saggio su “Marx come tipo religioso”. Ma mentre fino ad allora le radici della componente religiosa presente nel comunismo erano state cercate nell’ebraismo e nel cristianesimo, Bulgakov le trova nella religione dell’Umanità di Feuerbach.

 

S. N. Bulgakov, Marx come tipo religioso. Il suo rapporto con la religione della divinizzazione dell’uomo di L. Feuerbach [1906]

 

Il tema di questo saggio può suscitare qualche perplessità e per questo richiede un chiarimento. Ritengo che la forza determinante nella vita spirituale dell’uomo sia la sua religione, intesa non in senso stretto, ma ampio, cioè come complesso di valori superiori e ultimi che l’uomo riconosco sopra e al di là di se stesso, e come atteggiamento pratico che egli assume verso quei valori. Determinare l’effettivo centro religioso di un uomo, trovarne l’autentico nucleo interiore vuol dire riconoscere quanto v’è in lui di piú intimo e importante, donde si può comprendere quel che è esteriore e derivato. In questo senso è possibile parlare della religione riguardo a ogni uomo, sia a proposito dell’uomo ingenuamente religioso, sia a proposito di chi ha consapevolmente rifiutato ogni forma di religiosità.

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Ma l’indeterminatezza filosofica del profilo di Marx, insieme con il suo confuso idealismo di studente scompaiono e nel giro di due-tre anni Marx si manifesta quale egli è, il positivista materialista e il discepolo di Feuerbach, sotto la cui influenza generale rimase per tutta la vita. Marx è un feuerbachiano, che altro non ha fatto che modificare e completare un poco la dottrina del maestro. Non si può capire Marx se non si pone al centro dell’attenzione questo fatto fondamentale. Marx non si definiva discepolo di Feuerbach, quale egli era in realtà, preferendo dirsi discepolo di Hegel, quale egli non era. Dopo gli anni quaranta il nome di Feuerbach non si incontra piú in Marx, ed Engels ne parla come di una passione del passato, e si contrappone a lui duramente. E tuttavia, per usare un’espressione cara a Feuerbach, occorre dire che Feuerbach è il segreto inconfessato di Marx, la soluzione del suo enigma.

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Il compito della filosofia, cioè della dottrina di Feuerbach, e propriamente la liberazione teoretica dell’umanità dalla religione, e il compito del proletariato divengono qui una sola cosa: al proletariato è affidata la missione di porre in opera storicamente l’ateismo, cioè la liberazione pratica dell’uomo dalla religione. Ecco l’autentico Marx, ecco l’autentico “segreto” del marxismo, la sua vera natura!

 

S. N. Bulgakov, Il prezzo del progresso, a cura di P. C. Bori, Marietti, Casale Monferrato, 1984, pagg. 135, 150 e 153