BODIN, GOVERNO DOMESTICO E DIFFERENZE FRA STATO E FAMIGLIA

Per governo domestico s'intende il governo giusto che si esercita su più persone soggette allo stesso capo di famiglia e sulle cose che appartengono a questo. La seconda parte della nostra definizione dello Stato riguarda la famiglia, ch'è la vera origine dello Stato e ne costituisce parte fondamentale. (...) Ma così come la nave non è altro che un legno informe se le si tolgono lo schienale che sostiene i fianchi, la prua, la poppa, il timone, così lo Stato non è più tale senza quel potere sovrano che tiene unite tutte le membra e le parti di esso, che fa di tutte le famiglie e di tutti i collegi un solo corpo. E tanto per continuare la similitudine, come una nave può essere mutilata in più parti o bruciata completamente, così il popolo può essere disperso in luoghi diversi o anche del tutto estinto pur rimanendo intatta la sua sede territoriale; non è infatti questa né la popolazione a fare lo Stato, ma l'unione di un popolo, anche composto di tre sole famiglie, sotto una signoria sovrana. L'acaro e la formica sono considerati animali esattamente come l'elefante; e così il governo giusto che si esercita con potere sovrano su tre famiglie costituisce uno Stato allo stesso modo che un vastissimo dominio. (...) Insomma è la sovranità il vero fondamento, il cardine su cui poggia tutta la struttura dello Stato, e da cui dipendono i magistrati, le leggi, le ordinanze; è essa il solo legame e la sola unione che fa di famiglie, corpi, collegi, privati un unico corpo perfetto, ch'è appunto lo Stato; e questo sia che tutti i sudditi si trovino raccolti in un piccolo Stato o in un piccolo territorio (come lo Stato di Schwitz, uno dei cantoni svizzeri, di estensione così scarsa che molti possedimenti privati nel nostro Regno dispongono di entrate più abbondanti), sia che lo Stato sia composto di governatorati e province, come il regno di Persia, che aveva centoventi governatorati o quello di Etiopia che ne ha cinquanta (a torto Paolo Giovio dà loro il nome di regni; in realtà non c'è in Etiopia altro che un re, una monarchia, uno Stato, sotto il potere sovrano del grande Negus). Ma, oltre la sovranità, a formare lo Stato concorre anche necessariamente qualcos'altro di comune e di pubblico: il patrimonio comune, il tesoro pubblico, lo spazio di territorio occupato dalla città, le strade, le mura, le piazze, i templi, i mercati, gli usi, le leggi, le consuetudini, la giustizia, i premi, le pene, e tutte le altre cose del genere, comuni o pubbliche o di ambo i tipi; senza niente di pubblico, insomma, non vi può essere Stato. Rimane dunque definito che, come lo Stato è un governo giusto che si esercita con potere sovrano su più famiglie e ciò che loro è comune, così la famiglia è un governo giusto che si esercita su più sudditi soggetti allo stesso capo di famiglia, e su ciò che a questo è proprio. La vera differenza fra Stato e famiglia sta in questo: nel fatto che i capi delle famiglie hanno il governo di ciò ch'è loro proprio, pur avendo ogni famiglia, spesso e quasi ovunque, l'obbligo di portare come contributo qualcosa di proprio alle comunità, in forma di prestazione obbligatoria o di pedaggio o di imposta straordinaria. (...) Basti questo circa la differenza e la somiglianza reciproca di famiglia e Stato; parliamo ora dei singoli membri della famiglia.

(Bodin, “Dello Stato”, I, cap. 2)