Chomsky, Struttura profonda e struttura superficiale del linguaggio

Noam Chomski (n. 1928), linguista statunitense, è stato il fondatore e caposcuola della teoria generativista. In questa lettura egli osserva che una frase può essere interpretata per come essa è strutturata grammaticamente (componente sintattica) o per come essa esprime un pensiero (componente semantica). La prima è la struttura superficiale, la seconda è invece la struttura profonda.

 

N. Chomsky, Current Issues in Linguistic Theory [Ultime proposte nel campo delle teorie linguistiche]

 

Il linguaggio ha un aspetto interno e uno esterno. Una frase può essere studiata dal punto di vista di come esprime un pensiero o dal punto di vista della sua forma fisica, cioè dal punto di vista della interpretazione semantica o di quella fonetica.

Usando una terminologia recente, possiamo distinguere la “struttura profonda” di una frase dalla sua “struttura superficiale”. La prima è la struttura astratta sottostante che determina l’interpretazione semantica della frase; la seconda è l’organizzazione superficiale di unità che determina l’interpretazione fonetica e che è in relazione con la forma fisica dell’enunciato effettivo, cioè con la sua forma percepita o capita. [...]

La struttura profonda, che esprime il significato, è comune a tutte le lingue, cosí almeno si sostiene, in quanto è un semplice riflesso delle forme di pensiero. Le regole trasformative, che convertono le strutture profonde in strutture superficiali, possono differire da una lingua all’altra. Naturalmente, la struttura superficiale risultante da queste trasformazioni non esprime direttamente le relazioni di significato delle parole, tranne nei casi piú semplici. È la struttura profonda sottostante all’enunciato effettivo – una struttura puramente mentale – che è portatrice del contenuto semantico della frase.

 

P. Brondi, Ferdinand de Saussure e il problema del linguaggio nel pensiero contemporaneo, G. D’Anna, Messina-Firenze, 1979, pagg. 405-406