Cyrano de Bergerac, L'eternità e il caso

Dopo varie peripezie sulla Luna, Cyrano incontra Socrate, con cui ha una serie di discussioni su vari argomenti. Nel dialogo vengono sostenute l'infinità dei mondi, l'esistenza del vuoto ed altre tesi legate allo sviluppo della fisica moderna. In questa pagina, che ha per oggetto l'eternità del mondo e il moto perpetuo, si afferma inoltre che tutte le cose esistenti sono il frutto di un lungo percorso evolutivo.

 

S. de Cyrano de Bergerac, L'altro mondo o gli Stati e gli imperi della Luna

 

Poiché siamo costretti, quando ricorriamo col pensiero all'origine del gran tutto, a incorrere in tre o quattro assurdità, la cosa piú ragionevole è di prendere il cammino che ci faccia inciampare il meno possibile. Il nostro primo ostacolo, dunque, è l'eternità del mondo. E poiché lo spirito degli uomini non è abbastanza forte da concepirla, e non può neanche immaginare che questo grande Universo, cosí bello, cosí ben ordinato, abbia potuto farsi da se stesso, hanno fatto ricorso alla creazione. [...]

Quando, gettati tre dadi sulla tavola, viene tris di due, oppure tre, quattro e cinque, oppure doppio sei e uno, direte: “Che miracolo! in ogni dado è uscito lo stesso punto, mentre ne potevano uscire tanti altri! Che miracolo! sono usciti tre punti consecutivi! Che miracolo! sono usciti esattamente due sei e l'opposto del terzo”. Son certo che essendo uomo di spirito, non farete mai simili esclamazioni. Infatti, poiché sui dadi c'è solo una data quantità di numeri, è impossibile che non ne esca qualcuno. E con tutto ciò vi stupite che la materia, mescolata alla rinfusa, secondo il capriccio del caso, abbia costituito un uomo, considerando tutte le cose che sono necessarie alla sua costruzione. Ma non sapete che sulla via della formazione dell'uomo, la materia si è fermata un milione di volte a formare ora una pietra, ora del piombo, ora del corallo, ora un fiore, ora una cometa, e tutto ciò per l'eccesso o il difetto delle figure che occorrevano o non occorrevano per determinare un uomo? Sí che non fa meraviglia che un'infinità di materia che cangia e si muove senza posa abbia prodotto a caso i pochi animali, minerali e vegetali che vediamo, piú di quanto non meravigli che in cento gettate ai dadi esca un tris. Allo stesso modo è impossibile che da quel moto non si produca qualche cosa; la quale sarà sempre guardata con meraviglia da uno sventato che non riesca a capire quanto poco ci sia mancato che non si producesse.

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1968, vol. XII, pagg. 873-875)