Duns Scoto, La teologia scienza argomentativa

La teologia, che ha per oggetto la Verità rivelata, non solo è superiore a tutte le altre scienze, ma è “piú nobile”, cioè di natura diversa; la “scientificità” della teologia è del tutto particolare: non mira a svelare la Verità, come fanno le altre scienze e prima fra tutte la filosofia, perché la possiede già, ma a indicare all’uomo la via della salvezza eterna. La teologia è quindi scienza eminentemente pratica.

 

Summa theologica, I, 1, 8

 

1      La teologia è una scienza argomentativa. Infatti la nostra teologia di fatto tratta di quelle cose che sono contenute nella Sacra Scrittura e di quelle cose che possono venire dedotte da esse; ma quando da una cosa anteriormente nota con qualsiasi lume vien dedotta un’altra inclusa virtualmente in essa viene realizzato un formale discorso; tale discorso non richiede essenzialmente se non che il suo principio sia naturalmente noto prima e come tale sia causativo dell’altro estremo del discorso: dunque la nostra teologia è argomentativa [...].

2      Ebbene, questa scienza viene in aiuto ai pii e insorge contro gli empi per propugnare le cose che sono state divinamente insegnate nelle Sante Scritture o esponendo un luogo oscuro della Scrittura attraverso un altro piú chiaro e piú evidente o adoperando le altre scienze nella deduzione delle conclusioni latenti e nella confutazione delle difficoltà, e specialmente con l’uso e l’applicazione della metafisica, affinché la verità della Scrittura sulla Trinità e sugli angeli e sulle altre cose intelligibili venga intesa. La teologia non può fornire tutto questo se non facendo uso dell’argomentazione e della deduzione di una cosa dall’altra, cioè delle cose meno note dalle altre piú note con il lume della fede. Onde è necessario che l’abito teologico sia assolutamente diverso dall’abito della fede infusa, perché la scienza teologica non è posseduta da moltissimi fedeli, benché credano bene e siano forniti pertanto della fede.

 

(Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1966, vol. V, pagg. 141-142)