Engels, Evoluzione e storia

Sotto l’influenza di Darwin e delle teorie evoluzioniste, Engels ritiene che l’uomo sia il risultato di un lungo processo di differenziazione degli arti e degli organi e mette in evidenza l’importanza particolare della mano come strumento per la produzione e la trasformazione della natura.

 

F. Engels, Dialettica della natura

 

Anche l’uomo sorge per differenziazione. Non solo individualmente, per differenziazione da un’unica cellula-uovo fino all’organismo piú complicato che la natura produce: ma anche storicamente. Quando, dopo sforzi millenari, la differenziazione della mano dal piede e la stazione eretta furono definitivamente acquisite, allora l’uomo si distaccò nettamente dalla scimmia; allora furono poste le basi per lo sviluppo del linguaggio articolato e per quel poderoso perfezionamento del cervello, che da allora in poi ha fatto divenire invalicabile l’abisso esistente fra l’uomo e la scimmia. La specializzazione della mano significa lo strumento: e strumento significa l’attività umana specifica, la reazione trasformatrice dell’uomo sulla natura, la produzione. Ci sono anche animali, in senso stretto, che possiedono strumenti, ma solo in quanto membra del loro corpo (la formica, l’ape, il castoro); anche degli animali che producono, ma l’influsso della loro produzione sull’ambiente naturale è praticamente nullo, rispetto a quest’ultimo. Solo l’uomo è riuscito ad imprimere il suo suggello sulla natura, non solo perché ha fatto mutare di luogo fauna e flora, ma perché ha modificato in tal modo l’aspetto, il clima, perfino gli animali e le piante della zona da lui abitata, che i risultati della sua attività potranno scomparire solo con l’estinzione generale di tutto il globo terrestre. E l’uomo ha fatto tutto ciò, innanzitutto ed essenzialmente, per mezzo della mano. La stessa macchina a vapore, il suo piú potente strumento, fino ad oggi, per la trasformazione della natura, deriva, in quanto strumento, in ultima istanza dalla mano. Ma con la mano passo a passo si sviluppò il cranio: venne la coscienza, dapprima delle condizioni necessarie per l’avverarsi di singoli effetti praticamente utili, e piú tardi, nei popoli piú favoriti, si sviluppò da questa coscienza la comprensione delle leggi naturali che coordinavano quei fenomeni. E con il rapido svilupparsi della conoscenza delle leggi naturali crebbero i mezzi per reagire sulla natura. La mano, sola, non avrebbe mai costruito la macchina a vapore, se il cervello dell’uomo non si fosse sviluppato correlativamente con essa, accanto ad essa, e in parte attraverso di essa.

 

F. Engels, Dialettica della natura, Editori Riuniti, Roma, 19713, pagg. 49-50