Feuerbach, I miracoli

I miracoli sono un prodotto della convinzione che ciò che è soggettivo sia anche reale, vero, sono un prodotto della fede, della forza insita nella fede di cambiare la realtà, di farla coincidere con il desiderio dell’uomo, il quale si pone al di sopra delle leggi della natura.

 

L. Feuerbach, L’essenza del cristianesimo

 

La fede nella potenza della preghiera – e la preghiera è ancora una verità religiosa solo là dove le si attribuisce un potere sopra gli oggetti esteriori all’uomo – si identifica con la fede nella virtú miracolosa, e la fede nel miracolo si identifica con l’essenza stessa della fede. Soltanto la fede prega; soltanto la preghiera della fede ha efficacia. Ma la fede null’altro è che la piena certezza della realtà, ossia dell’incondizionata validità e verità di ciò che è soggettivo, in opposizione ai limiti, ossia alle leggi della natura e della ragione. Perciò l’oggetto caratteristico della fede è il miracolo, fede è fede nel miracolo, fede e miracolo sono assolutamente inscindibili. Ciò che oggettivamente è il miracolo o la virtú miracolosa, soggettivamente è la fede; il miracolo è l’aspetto esteriore della fede, la fede è l’anima interiore del miracolo; la fede è il miracolo interiore, spirituale, di cui il miracolo esteriore non è che l’oggettivazione. Alla fede nulla è impossibile, e solo questa onnipotenza della fede realizza il miracolo. Il miracolo non è che un esempio sensibile di ciò che può la fede.

[...] La fede fa sí che sia ciò che l’uomo desidera, in ciò sta l’essenza della fede, come lo dimostrano tutte le cose, anche le piú particolari, che sono oggetto di fede. L’uomo desidera di essere immortale, dunque egli è immortale; desidera che esista un essere che può tutto ciò che per la natura e per la ragione è impossibile, dunque un simile essere esiste; desidera che vi sia un mondo che si conforma ai desideri del cuore, un mondo della soggettività senza limiti, ossia di felicità non turbata, di ininterrotta beatitudine. Ma poiché, malgrado tutto, esiste un mondo antitetico a quel mondo di beatitudine, questo mondo non conforme al desiderio dell’uomo deve perire; necessariamente deve perire, come necessariamente esiste un Dio, l’essere assoluto del sentimento dell’uomo. Fede, amore, speranza, costituiscono la trinità del cristianesimo. La speranza si riferisce all’adempimento delle promesse, ai desideri che non sono ancora stati adempiuti, ma che lo saranno; l’amore si riferisce all’essere che fa e adempie queste promesse; la fede alle promesse, ai desideri che sono già stati adempiuti, che sono quindi una realtà storica.

Il miracolo rientra nel contenuto essenziale del cristianesimo; è un’essenziale materia di fede. Ma che cosa è il miracolo? La realizzazione di un desiderio che oltrepassa i limiti della natura, null’altro.

 

L. Feuerbach, L’essenza del cristianesimo, Feltrinelli, Milano, 1971, pagg. 140-143