FICHTE, IN CHE COSA DIFFERISCONO I TEDESCHI DAGLI ALTRI POPOLI DI ORIGINE GERMANICA

 

Capitolo IV - In che cosa differiscono i tedeschi dagli altri popoli di origine germanica

 

Ho detto che il metodo educativo da me proposto deve primamente essere adoperato dai Tedeschi per i Tedeschi, e che esso si adatta propriamente e in primo luogo alla nostra nazione.

 

Abbiamo risolto dunque il nostro primo compito e sappiamo in che consiste la differenza principale tra i Tedeschi e gli altri popoli di origine germanica. La differenza, sorta subito alla prima scissione del ceppo comune, sta in ciò: i Tedeschi parlano una lingua che vive fin nell'intimo dove sgorga dalle forze naturali; gli altri popoli germanici invece parlano una lingua che solo alla superficie dà segni di vita, ma nel suo intimo è morta. Dall'una parte vediamo vita e dall'altra parte morte: questa è la differenza; e non intendiamo in nessun caso parlare degli altri meriti interni della lingua tedesca. Tra la vita e la morte non c'è confronti; il valore della prima è infinito rispetto a quello della seconda. Perciò ogni confronto immediato tra la lingua tedesca e le lingue neolatine non ha senso, e costringerebbe a parlar di cose che non sono degne di discorso. Per parlare del valore intimo della lingua tedesca, bisogna metter questa di fronte ad una lingua del suo rango, originale, come lo è, per esempio, la greca. Ma per ora il nostro scopo è molto al di sotto di questo confronto.

 

Tutto lo sviluppo di un popolo dipende dalla natura della lingua da lui parlata: la lingua assiste ogni uomo nel suo pensare e nel suo volere, lo accompagna nelle più recondite profondità del suo spirito, lo limita o gli dà ali, secondo i casi: la lingua unisce tutti gli uomini che la parlano e ne fa un solo e comune intelletto: la lingua è il punto di contatto tra il mondo dei sensi e il mondo dello spirito, anzi ne fonde i due capi in maniera da renderli indistinguibili. Ognuno capisce dunque che lo sviluppo dei Tedeschi che parlano una lingua viva sarà differentissimo da quello degli altri popoli di origine germanica che parlano una lingua morta. Prima di tutto i Tedeschi hanno il mezzo di scandagliare anche più profondamente la loro lingua viva appunto perché la possono confrontare colla lingua romana che nel suo processo del simbolismo è tanto diversa dalla loro; e per lo stesso motivo possono comprendere la lingua romana meglio dei neolatini che in fondo sono rimasti sempre nell'ambito di una sola lingua; i Tedeschi, studiando la lingua romana, imparano nello stesso tempo in certo modo anche le lingue che ne sono derivate e, se è vero, per la ragione che si è detta, che essi siano in grado di apprendere la prima meglio dei neolatini stessi, sarà pur vero ch'essi possano per lo stesso motivo comprendere la lingua neolatina e possederla meglio e più profondamente di quelli stessi che la parlano; i Tedeschi perciò, servendosi di tutti questi vantaggi, sono superiori agli altri popoli, possono comprenderli perfettamente meglio che non si comprendano essi stessi, possono tradurli completamente. Al contrario, gli altri popoli potranno comprendere i Tedeschi soltanto dopo uno studio quanto mai faticoso della lingua tedesca e non saranno mai in grado di tradurre il tedesco vero e proprio. Ciò che in queste lingue si potrà apprendere solo dallo Straniero che le parla, saranno per lo più nuove mode linguistiche nate dalla noia o dal capriccio; ma bisognerebbe essere modesti per adattarsi ad accettarli. Noi invece, potremmo per lo più insegnare loro come dovrebbero parlare se volessero seguire lo spirito della loro madrelingua e le sue leggi e potremmo anche dire loro che la nuova moda non va bene e viola la buona tradizione. Questa differenza, e come questa tante altre, abbiamo detto, risulta da sé..

 

È però nostra intenzione abbracciare tutte queste differenze insieme nel nesso che le stringe in unità e nel profondo, per caratterizzare i Tedeschi contrapponendoli agli altri popoli di origine germanica. Per ora riassumiamo in breve queste differenze così: l. La cultura spirituale di un popolo che parla una lingua viva penetra nella vita. In popoli che non parlano una lingua viva, cultura e vita vanno ognuna per la propria strada. 2. Per conseguenza: il popolo che ha una lingua viva, prende sul serio la vera cultura spirituale e vuole che questa penetri nella sua vita; al contrario, gli altri popoli considerano la cultura spirituale soltanto come un giuoco geniale senza nessuno scopo. Questi hanno soltanto spirito; il primo invece ha spirito e anima. 3. Da questo secondo punto risulta: i primi mettono in ogni cosa diligenza onestà e serietà; oltre a ciò si affaticano: gli ultimi invece si lasciano trasportare in balia della loro felice natura. 4. Segue da tutto insieme: nella nazione della prima specie la gran massa del popolo può essere coltivata e gli educatori di una tal nazione esperimentano nel popolo le proprie scoperte e vogliono coltivarlo. Invece, nella nazione della seconda specie, le classi colte si separano dal popolo e se ne servono soltanto come di un organo cieco per eseguire i loro piani. Nella prossima lezione discuteremo questi punti.

 

(G. Fichte, Discorso alla nazione tedesca)