Gadamer, Sull’ermeneutica

Anche il conoscere è un fatto storico e qualsiasi pretesa di oggettività è un’illusione. L’ermeneutica si propone di analizzare la struttura della comprensione, che appare come un rapporto circolare fra il tutto e le parti.

 

H. G. Gadamer, Il problema della conoscenza storica, trad. it. di G. Bartolomei, Guida, Napoli, 1969, pagg. 77-79

 

Per dilucidare il senso di un’ermeneutica autenticamente storica, siamo partiti dallo scacco dello storicismo, quale l’abbiamo constatato in Dilthey, e abbiamo poi ricordato le nuove dimensioni ontologiche di cui siamo debitori alle analisi fenomenologiche di Husserl e di Heidegger. La conoscenza storica non può essere descritta secondo il modello di una conoscenza oggettivistica, poiché è essa stessa un processo avente tutti i caratteri di un evento storico. La comprensione deve essere intesa nel senso di un atto dell’esistenza, ed è dunque un “progetto gettato”. L’oggettivismo è un’illusione. Anche come storici, cioè come rappresentanti di una scienza moderna e metodica, siamo membri della catena ininterrotta attraverso la quale il passato si rivolge a noi. Abbiamo visto che la coscienza etica è, al tempo stesso, sapere etico ed essere etico. Questa integrazione del sapere nella sostanza della moralità, l’“affinità” dell’“educazione” o della “cultura” (nel senso etimologico) della coscienza etica e della conoscenza concreta delle obbligazioni e dei fini, ci servirà da modello per analizzare le implicazioni ontologiche della coscienza storica. Proprio come in Aristotele, ma su di un piano abbastanza diverso, vedremo che la conoscenza storica è, insieme, un sapere storico e un essere storico.

La questione sta ora nel determinare piú concretamente la struttura della comprensione che è alla base dell’ermeneutica. Essa è, come abbiamo visto, qualcosa di simile a una “affinità” essenziale con la tradizione. Qui ci soccorre una regola ermeneutica tradizionale, formulata per la prima volta dall’ermeneutica romantica, ma la cui origine risale alla retorica antica. Si tratta del rapporto circolare fra il tutto e le parti: il significato, anticipato da un tutto, si comprende attraverso le parti ma le parti svolgono la loro funzione chiarificatrice solo alla luce del tutto.

 

Novecento filosofico e scientifico, a cura di A. Negri, Marzorati, Milano, 1991, vol. II, pagg. 431-432