GIOBERTI, LA CREAZIONE

 

L'Ente crea l'esistente... Trasferiamoci col pensiero fuori di noi, e consideriamo la verità in se stessa, persuasi, che l'intuito con cui l'apprendiamo, è una mera e schietta apprensione del suo obbietto, mediante la quale, lo spirito non introduce nulla del proprio nella cosa percepita. Ridotta cosí la detta formola... al genuino valore di un processo obbiettivo e ontologico, ciascuno de suoi membri rappresenta una realtà obbiettiva, che sussiste effettualmente in se stessa, fuori del nostro spirito. La quale è assoluta e necessaria nel primo membro, cioè nell'Ente, relativa e contingente nell'ultimo, cioè nell'esistente. Il vincolo tra questi due membri è la creazione cioè un'azione positiva e reale, ma libera, per cui l'Ente (cioè la Sostanza e Cagion prima) crea le sostanze e le cause seconde, le regge e contiene in se stesso, le conserva nel tempo coll'immanenza dell'azione causante, che, in ordine alle cose prodotte, è una continua creazione. Abbiamo adunque nella prefata formola tre realtà indipendenti dalla mente nostra, cioè una Sostanza e una Causa prima, una molteplicità organica di sostanze e di cause seconde, e un atto reale e libero della Sostanza prima e causante, in virtú del quale l'Ente uno si collega colla molteplicità delle esistenze create.

 

(Gioberti, Introduzione allo studio della filosofia)