Kierkegaard, Il singolo contro il panteismo

Kierkegaard ritiene che il singolo sia la categoria con cui il cristianesimo possa resistere al panteismo trionfante. Il singolo è solo di fronte al mondo e a Dio. E questa poi è “la situazione in cui si obbedisce”.

 

S Kierkegaard, Gli scritti su se stesso

 

“Il singolo” è la categoria attraverso cui deve passare, dal punto di vista religioso, il tempo, la storia, il genere umano. E colui che stava alle Termopili non si sentiva tanto sicuro come mi sento io, io che, per non richiamare che questo particolare, sono stato nello stretto passo del “singolo”. Egli doveva cioè impedire che l’esercito penetrasse nel passo; e se l’esercito fosse passato, avrebbe perso. Il mio compito mi espone invece assai meno al pericolo di essere calpestato, dato che esso consiste nell’indurre, nell’invitare, nello spingere, se possibile, i molti a passare attraverso il varco del “singolo”, nel quale peraltro, va notato, non penetra nessuno senza diventare il singolo; che accada il contrario è una categorica impossibilità. E si noti che faccio questo io, umilissimo servo, senza averne ricevuto alcuna “investitura” come ho detto fin dall’inizio e come continuo a ripetere... – Ed appunto, se io dovessi chiedere una iscrizione per la mia tomba, ne chiederei una che recasse scritto “quel singolo”; non è stata ancora compresa, ma in verità lo sarà.

“Il singolo”; con questa categoria la causa del cristianesimo trionfa o cade, dato che l’evoluzione del mondo è giunta tanto avanti nella riflessione fino al punto in cui attualmente è. Senza questa categoria il panteismo ha vittoria piena. Verranno quindi sicuramente quelli che sanno tendere dialetticamente questa categoria in ben altro modo, – essi che non sono minimamente intervenuti per metterla alla luce – ma la categoria “il singolo” è e resta il punto fermo che può offrire appoggio contro la confusione del panteismo, è e resta il peso che può essere gettato sulla bilancia; c’è solo da aggiungere che coloro che sentono il dovere di lavorare e di procedere con questa categoria devono essere sempre piú dialettici mano a mano che la confusione diventerà piú grande. Ci si può infatti impegnare a fare un cristiano di ogni uomo che si possa introdurre in questa categoria – nei limiti, naturalmente, in cui un uomo può prendere questo impegno sul conto di un altro – e si può, piú precisamente, garantire che lo diventerà. In quanto è “il singolo” egli è solo, solo in tutto il mondo, solo di fronte a Dio; che è poi la situazione in cui si obbedisce.

 

La sinistra hegeliana, Laterza, Bari, 1960, pagg. 464 e 466-467