KIERKEGAARD, CONTRO HEGEL E IL SISTEMA


 

Nella dialettica di Hegel lo stadio seguente inghiottisce quello precedente, non come uno stadio della vita assorbe l'altro, perché qui ogni stadio serba il suo valore, ma come il titolo di commendatore assorbe quello di cavaliere. (Diario, II A 49)

 

La filosofia è la balia asciutta della vita. Veglia sui nostri atti ma non per allattarci.(II A 59)

 

Il pensiero «oggettivo» non si preoccupa affatto del soggetto pensante e diviene tanto oggettivo che finisce press'a poco come quel copista che diceva: «A me tocca soltanto scrivere, agli altri leggere!».(VI A 64)

 

Anche se il sistema avesse la cortesia di assegnarmi una camera da amico sotto il tetto, per non lasciarmi all'aperto, pretenderei sempre di restare un pensatore che è come un uccello sul ramo.(VI A 66)

 

La difficoltà quanto allo speculare cresce in rapporto al come esistenzialmente si deve usare ciò su cui si specula. Colui che sta con la coscienza contrita e ad ogni momento potrebbe avere il bisogno del credere alla remissione dei peccati, quando deve speculare, ecco che s'incaglia. Succede con i filosofi (così con Hegel, come con tutti gli altri), come con la maggioranza degli uomini, che nella vita quotidiana essi vivano in categorie diverse da quelle in cui speculano, e si consolino con qualcosa di tutt'altro da ciò di cui parlano con tanto zelo. Di qui tutta quella menzogna e confusione che c'è nelle scienze.(VII A 80)

 

Succede alla maggioranza dei filosofi sistematici, riguardo ai loro sistemi, come di chi si costruisse un castello e poi se ne andasse a vivere in un fienile: per conto loro essi non vivono in quell'enorme costruzione sistematica. Ma nel campo dello spirito ciò costituisce un'obiezione capitale. Qui i pensieri, i pensieri di un uomo, devono essere l'abitazione in cui egli vive ecc.: altrimenti sono guai.(VII A 82)

 

Tutto dipende dal saper distinguere tra dialettica quantitativa e qualitativa. Tutta la logica non è che dialettica quantitativa ovvero modale, perché per essa tutto è e il tutto è unità e identità. Nell'ambito dell'esistenza regna invece la dialettica qualitativa.(VII A 84)

 

II sistema «procede con necessità», si diceva. Ed ecco che poi in nessun momento non si può avanzare neppure mezzo pollice più in là dell'esistenza che procede con la libertà.

 

Era un trucco. Come se un attore volesse dire: «Sono io che parlo, sono parole mie»; e poi, appena il suggeritore tace, non fosse più capace di dire una sola parola.(X A 786)