Marx, L’artigiano e il commerciante

Marx osserva che nel momento in cui si formò la classe particolare dei commercianti si ebbe anche un accentuarsi del processo di divisione del lavoro.

 

K. Marx-F. Engels, L’ideologia tedesca, I

 

La successiva estensione della divisione del lavoro fu la separazione di produzione e relazioni commerciali, la formazione di una classe speciale di commercianti, separazione che nelle città storicamente tramandate era già stata trasmessa (fra l’altra con gli ebrei) e che in quelle di nuova formazione apparve ben presto. Con ciò era data la possibilità di comunicazioni commerciali che oltrepassavano la cerchia piú immediata, possibilità la cui realizzazione dipendeva dai mezzi di comunicazione esistenti, dallo stato della sicurezza pubblica nelle campagne, dipendente dalle condizioni politiche (è noto che durante tutto il Medioevo i mercanti viaggiavano in carovane armate), e dai bisogni piú o meno rozzi o evoluti, condizionati caso per caso dal grado di civiltà, del territorio accessibile agli scambi.

Col traffico costituito in una classe particolare, con l’estensione del commercio, da parte dei mercanti, al di là dei dintorni immediati della città, appare immediatamente un’influenza reciproca fra produzione e scambio. Le città entrano in collegamento reciproco, nuovi strumenti vengono portati da una città nell’altra, e la divisione fra produzione e scambio provoca presto una nuova divisione della produzione fra le singole città, ciascuna delle quali ben presto sfrutta un ramo d’industria predominante. La limitazione iniziale alla località comincia a poco a poco ad essere eliminata.

Dipende unicamente dall’estensione delle relazioni commerciali se le forze produttive acquisite in una località, soprattutto le invenzioni, vadano o no perdute per lo sviluppo successivo.

 

K. Marx-F. Engels, L’ideologia tedesca, Editori Riuniti, Roma, 1972, pagg. 43-44