Pitagora, una vita fra varie culture (Diogene Laerzio)

Diogene Laerzio fornisce interessanti notizie su Pitagora, capostipite della filosofia “italica”. Egli, originario dell’isola di Samo, vicino alle coste dell’Asia Minore, aveva viaggiato molto, recandosi anche in Egitto, paese in cui era conservata una sapienza antica, profonda e misteriosa, prima di approdare definitivamente nella Magna Grecia, dove fondò la sua scuola a Crotone e in seguito la trasferí a Metaponto. La sua filosofia è arricchita da influssi provenienti da varie culture. Con lui la Magna Grecia giungerà a detenere per un certo tempo il primato di creatività e vivacità intellettuale nel campo della filosofia. Ferecide di Siro, ricordato in questo brano, fu un mitografo e cosmografo del VI secolo a.C.

 

Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VIII, I, 1-3

 

Parliamo ora della filosofia italica che fu iniziata da Pitagora figlio di Mnesarco incisore di anelli, come dice Ermippo, nato a Samo o, secondo Aristosseno, tirrenio, di una delle isole che gli Ateniesi occuparono avendone scacciato i Tirreni [...]. Si procurò tre coppe d’argento ed in Egitto le diede in dono a ciascuno dei sacerdoti [...]. Fu uditore di Ferecide Siro e, dopo la morte di lui, tornò a Samo [...]. Essendo giovane ed amante dello studio, emigrò dalla patria e fu iniziato in tutti i misteri greci e barbari. Fu in Egitto [...]. e poi presso i Caldei ed i Magi. Poi a Creta, con Epimenide [...] e in Egitto conobbe gl’impenetrabili (misteri) e fu istruito nei segreti circa gli Dei. Tornato a Samo, ed avendo trovato la patria sotto la tirannide di Policrate, partí per Crotone in Italia ed ivi, dando leggi agli Italici, salí in alta fama con i suoi discepoli ed in trecento amministravano egregiamente le cose pubbliche, in certo modo con regime aristocratico.

 

(Grande Antologia Filosofica, vol. I, Marzorati, Milano, 1954, pag. 43)