Protagora afferma la non conoscibilità degli dèi

Eusebio e Diogene Laerzio riferiscono una notizia preziosa: l’opinione di Protagora sugli dèi.

Fr. 80 B 4 DK (Eusebio, Praeparatio evangelica, XIV 3, 7; Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, IX, 51)

 

1      Protagora, divenuto seguace di Democrito, si acquistò fama di ateo; si dice infatti che abbia cominciato il libro Degli dèi con questa introduzione:

2      Riguardo agli dèi, non so né che sono, né che non sono, né di che natura sono.

 

3      Riguardo agli dèi, non ho la possibilità di accertare né che sono, né che non sono, opponendosi a ciò molte cose: l’oscurità dell’argomento e la brevità della vita umana.

 

(I Presocratici, Laterza, Bari, 19904, pag. 894)