Protagora, l’uomo misura di tutte le cose

Sesto Empirico, filosofo scettico del II secolo d.C., ricorda che Protagora era inserito nell’elenco dei filosofi “che hanno abolito il criterio”, cioè che rifiutano di ammettere l’esistenza di un criterio oggettivo a fondamento dei giudizi, e cita il frammento piú famoso fra quelli che ci sono pervenuti di questo filosofo.

 

Fr. 80 B 1 DK (Sesto Empirico, Contro i matematici, VII, 60)

 

1      Alcuni compresero anche Protagora di Abdera nella schiera di quei filosofi che aboliscono una norma di giudizio, per il fatto che afferma che tutte le parvenze e opinioni son vere, e che la verità è tale relativamente a qualcosa, per ciò che tutto quel che appare è opinato da uno, esiste nell’atto stesso come relativo a lui. Appunto egli comincia i suoi Discorsi sovvertitori proclamando:

2      Di tutte le cose misura è l’uomo: di quelle che sono, per ciò che sono, di quelle che non sono, per ciò che non sono.

 

(I Presocratici, Laterza, Bari, 19904, pag. 891)