Stirner, Realtà ed essenze

Spesso il mondo reale cede il posto al "mondo alla rovescia" e cosí diventano reali le essenze, i fantasmi, il mondo della religione.

 

M. Stirner, L’unico e la sua proprietà

 

Con i fantasmi entriamo nel regno degli spiriti, nel regno degli esseri e delle essenze.

La presenza misteriosa e “incomprensibile” che si aggira per il cosmo è appunto l’arcano fantasma che noi chiamiamo essere supremo. Da migliaia di anni gli uomini si pongono il compito d’indagare a fondo questo fantasma, di comprenderlo e di trovare in lui una realtà (di provare “l’esistenza di Dio”) e si tormentano cosí con l’atroce impossibilità, con l’interminabile lavoro da Danaidi di trasformare il fantasma in un non-fantasma, l’irreale in qualcosa di reale, lo spirito in una persona completa e corporale. Dietro il mondo esistente cercarono la “cosa in sé”, l’essenza, e dietro la cosa la non-cosa, l’assurdo.

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Ciò a cui prima attribuivamo l’esistenza, per esempio il mondo e altre cose simili, appare adesso come pura parvenza, e veramente esistente è piuttosto l’essenza, il cui regno si popola di dei, di spiriti, di demoni, cioè di esseri buoni o malvagi. Solo questo mondo alla rovescia, il mondo delle essenze, esiste adesso veramente. Il cuore umano può esser privo d’amore, ma la sua essenza, il Dio “che è amore”, esiste; il pensiero umano può finire nell’errore, ma la sua essenza, la verità, esiste: “Dio è la verità”, ecc.

La religione consiste appunto nel non conoscere e non riconoscere che le essenze e nient’altro che le essenze: il suo regno è un regno di essenze, di fantasmi e di spettri.

 

M. Stirner, L’unico e la sua proprietà, Adelphi, Milano, 1979, pagg. 49-50