HARVEY COX

 

 

HARVEY COX

Harvey Cox (Malvern, 19 marzo 1929) è un teologo statunitense. Cox è uno dei più noti teologi cristiani contemporanei e ministro della chiesa battista è il maggior rappresentante delle teologie della secolarizzazione. La sua ricerca teologico-filosofica orbita attorno al fuoco prospettico della secolarizzazione, della “teologia della liberazione” e del ruolo del Cristianesimo nei paesi dell’America Latina. Il nome di Cox è legato soprattutto al suo libro del 1965, The Secular City, che – nonostante l’argomento se non di nicchia, comunque non propriamente rivolto a un grande pubblico – ha venduto più di un milione di copie. Nella sua opera, Cox sviluppa diffusamente la tesi secondo cui la Chiesa, ancor prima che un’istituzione, è una comunità di fede e di azione. Di conseguenza, ben lungi dal tenersi a debita distanza dalla società, la Chiesa dovrebbe secondo Cox permeare la vita della società stessa, promuovere il mutamento sociale e celebrare le nuove maniera in cui la fede va esprimendosi nel mondo. È questo il nucleo della cosiddetta “teologia della secolarizzazione”, le cui radici devono essere rinvenute soprattutto nella “demitizzazione” portata avanti, a suo tempo, da Dietrich Bonhoeffer (1906-1945). La “teologia della secolarizzazione” si caratterizza per una piena accettazione del percorso della filosofia contemporanea e dello sviluppo scientifico-tecnologico moderno che svaluta, da un lato, la metafisica e che, dall’altro, toglie alla fede qualsiasi segno di sacralità. Questo difficile tentativo di ridisegnare la teologia parte dal presupposto che solo accettando pienamente la secolarizzazione della Chiesa – il suo perdere qualsiasi significato mitico-metafisico, la sua pretesa teologico-epistemica che pretendeva di vincolare l’uomo al soprannaturale – si può riaprire finalmente un orizzonte autentico entro il quale sviluppare un rapporto più genuino tra Dio e l’uomo nell’ambito del mondo, nella mondanità, rinunciando alla tradizionale “verticalizzazione” del rapporto tra cielo e terra. Tra le pubblicazioni di Cox ricordiamo anche God's Revolution and Man's Responsibilities (1966), The Feast of Fools: A Theological Essay on Festivity and Fantasy (1969), The Seduction of the Spirit: The Use and Misuse of People's Religion (1973), Turning East: Why Americans Look to the Orient for Spirituallity-And What That Search Can Mean to the West (1978), Religion in the Secular City: Toward a Postmodern Theology, (1985), Many Mansions: A Christian's Encounter with Other Faiths (1988), The Silencing of Leonardo Boff: The Vatican and the Future of World Christianity (1988), Fire from Heaven: The Rise of Pentecostal Spirituality and the Re-shaping of Religion in the 21st Century (1994).  La sua opera più rilevante resta però The Secular City, tradotta in italiano con il titolo La città secolare. In essa, egli sostiene che il processo di secolarizzazione e la progressiva diminuzione d’interesse per la religione da parte degli uomini contemporanei sono ormai un dato evidente, che le Chiese cristiane non si possono ostinare a trascurare. Particolarmente chiara è la scomparsa di ogni interesse socialmente rilevante per gli aspetti più direttamente soprannaturali della religione: escatologia, angeli, diavoli, guarigioni e miracoli. Anziché lottare contro la secolarizzazione — impresa impossibile, e pertanto puerile — le Chiese devono interrogarsi sul proprio ruolo nella “città secolare”, a cui potrebbero del resto apportare un utile contributo — accettando modestamente un ruolo limitato, ma almeno salvandosi dalla totale scomparsa — attraverso un impegno di tipo prevalentemente sociale. La città secolare ebbe un enorme impatto sulla vita di numerose denominazioni protestanti "ecumeniche" — così chiamate in quanto facenti parte del Consiglio Ecumenico delle Chiese —, che procedettero — una dopo l’altra — a forme di “aggiornamento” secondo le linee indicate dal teologo americano. L’influenza de La città secolare non mancò di farsi sentire anche nella Chiesa cattolica. Nel libro del 1995 Fire from Heaven, (Fuoco dal Cielo) — un’analisi dell’“ascesa della spiritualità pentecostale e riformulazione della religione nel ventunesimo secolo” —, Cox ritorna su La città secolare, un libro, afferma, in cui “cercavo di elaborare una teologia per l’epoca ‘postreligiosa’ che molti sociologi ci avevano prospettato con fiducia come prossima”. Al contrario, scrive Cox, “oggi è la secolarità [secularity], non la spiritualità, che può essere vicina all’estinzione”. È diventato “ovvio che al posto della ‘morte di Dio’ che alcuni teologi avevano dichiarato non molti anni fa, o del declino della religione che i sociologi avevano previsto, è avvenuto qualcosa di veramente diverso”. A proposito de La città secolare, il teologo americano aggiunge: “forse ero troppo giovane e impressionabile quando gli accademici facevano queste previsioni tristi. In ogni caso me le ero bevute davvero troppo facilmente, e avevo cercato di pensare quali avrebbero potuto essere le loro conseguenze teologiche. Ma ora è diventato chiaro che le predizioni stesse erano sbagliate. Chi le faceva [...] ammetteva che la fede avrebbe potuto sopravvivere come un’eredità culturale, forse in ridotti etnici o abitudini di famiglia, ma insisteva che i giorni della religione come una forza capace di dare forma alla cultura e alla storia erano finiti. Tutto questo non è accaduto. Al contrario, prima che i futurologi accademici facessero in tempo a ritirare la loro prima pensione, una rinascita religiosa — di un certo tipo — ha cominciato a manifestarsi in tutto il mondo. [...] Che stiamo entrando in una nuova ‘età dello Spirito’, come alcuni osservatori più entusiasti sperano, può essere oppure non essere vero. Ma ci troviamo certamente in un periodo di rinnovata vitalità religiosa, un altro ‘grande risveglio’ se vogliamo chiamarlo così, con tutte le promesse e i pericoli che i risvegli religiosi portano sempre con sé, questa volta tuttavia su scala mondiale”. Dopo nove capitoli in cui esamina come e perché le previsioni de La città secolare si sono dimostrate false negli Stati Uniti d’America, in America Latina, in Asia e in Africa, Cox arriva all’Europa e riferisce che, secondo la maggioranza dei teologi europei che ha incontrato negli ultimi anni, “l’Europa è veramente un’eccezione” alla tesi, che ora lo studioso americano fa sua, secondo cui si approssima un risveglio religioso mondiale: in Europa le chiese si spopolano, e per la religione “non c’è nessuna rinascita in vista”. Questa opinione, tuttavia, veniva riferita a Cox principalmente da teologi. I sociologi, anche in Europa, fornivano informazioni diverse. Citando un suo incontro con Eileen Barker, la nota sociologa della London School of Economics, Cox racconta di essersi trovato di fronte, per la Gran Bretagna, a “statistiche [...] molto significative, ma ancora una volta non sorprendenti. Mi raccontavano una storia familiare. Negli anni tra il 1985 e il 1990 le ricerche mostrano che i battisti, i metodisti, i presbiteriani, gli anglicani e i cattolici nel Regno Unito hanno tutti perso membri, con le maggiori perdite a carico dei cattolici e degli anglicani, che hanno perso il 10% dei membri di ciascun gruppo. Nello stesso periodo di cinque anni le cosiddette "Chiese cristiane indipendenti" — il che significa soprattutto pentecostali e carismatiche — hanno guadagnato intorno al 30% di fedeli”. Sulla base di queste statistiche, racconta Cox, “ho cominciato a pensare che forse l’Europa non era, dopo tutto, un’eccezione”. Il teologo americano riferisce di aver trovato una notevole resistenza a staccarsi dal modello de La città secolare negli ambienti teologici da lui visitati in Italia. Tuttavia, quando ha potuto finalmente esaminare statistiche sulla crescita del pentecostalismo in Sicilia — statistiche, aggiunge, completamente ignorate dalla maggioranza dei suoi interlocutori italiani —, sui diversi movimenti carismatici cattolici e sul numero di italiani che si sono recati in pellegrinaggio a Medjugorje e in altri luoghi, il teologo di Harvard ha concluso che l’Italia non è un’eccezione alla regola secondo cui, “benché la frequenza nelle chiese cattoliche e protestanti abbia raggiunto nuovi record negativi in anni recenti, milioni di europei affollano nuovi e vecchi luoghi di pellegrinaggio, spesso non autorizzati”.

 



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