Salomon Luria: Democrito
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Un tale disse a Democrito: “Come mai tu che sei così alto hai sposato una donna di bassa statura?”. Questi gli rispose: “Ho scelto il male minore”. (Fr. 706)


Salomon Luria, Democrito. Testimonianze e frammenti, Bompiani, Milano 2007, a cura di G. Reale, D. Fusaro, S. Maltseva, G. Girgenti, A. Krivushina, testo greco e russo a fronte.

copertina dell'opera

Democrito di Abdera può essere considerato il punto di arrivo di tutta la filosofia naturalista presocratica, per la sua geniale soluzione in senso pluralista delle aporie eleatiche sull'essere e sul nulla (da lui reinterpretati come atomi e vuoto) e per la sua traduzione fisica del pitagorismo matematico; già in epoca antica, le sue intuizioni sulla struttura atomica della materia, la vastità della sua produzione scientifica, e la profondità delle sue sentenze morali, gli meritarono una menzione speciale come uno dei più importanti pensatori da porre sullo stesso piano di Piatone e Aristotele; a Democrito, del resto, risale ogni tradizione materialista, passando per Epicuro e giungendo fino a Marx, che non a caso dedicò la sua tesi di dottorato a questi due filosofi dell'antichità. La presente edizione, con traduzione, commento e numerosi apparati, è il capolavoro del filologo russo Salomon J. Luria (1891-1964), frutto degli studi di tutta la sua vita, e pubblicato postumo a Leningrado nel 1970; la raccolta dei frammenti superstiti di Democrito raddoppia per estensione la sezione sugli Atomisti antichi della classica edizione tedesca di Diels e Kranz, ma soprattutto il vastissimo commentario ci restituisce un Democrito precursore della scienza antica a tutto campo, e, per certi versi, molto più "moderno" di Aristotele sul versante della fisica e della biologia. L'interpretazione di Luria mira poi a ricostruire una vera e propria polemica tra i "materialisti" e gli "idealisti" del pensiero greco, con un'evidente tendenza ad attribuire ai primi la palma della vittoria; nello stesso tempo, Luria offre una innovativa storia degli effetti del pensiero democriteo, che ha avuto esiti impensabili non solo nella tradizione materialista, ma persino nella teologia cristiana gnostica di Valentino e nelle raccolte bizantine di massime morali. In appendice è riprodotta anche la versione russa dei frammenti democritei, un'importante testimonianza della presenza della filosofia antica in Unione Sovietica nel periodo del comunismo.
Il lavoro è stato realizzato da una squadra composta da Diego Fusaro (traduzione e revisione dei testi greci), Giuseppe Girgenti (realizzazione editoriale, bibliografia, indice e revisione generale), Anastasia Krivushina (traduzione dal russo), Svetlana Maltseva (bio-bibliografia di S. Luria), Giovanni Reale (introduzione).

"Platone voleva dare fuoco agli scritti di Democrito, almeno a tutti quelli che fosse stato in grado di raccogliere, ma gli fu impedito dai Pitagorici Amicla e Clinia, poiché non era un gesto di alcuna utilità, in quanto quei libri erano già diffusi tra molte persone. Ed è evidente che ciò è successo perché Piatone, pur citando tutti gli antichi filosofi, non si ricorda mai di menzionare il solo Democrito, neanche quando dovrebbe controbattere le sue posizioni, ben sapendo che, in tal caso, l'agone sarebbe insorto con il migliore dei filosofi'' (Dall'introduzione di Salomon Luria)




Indice - Sommario

Introduzione
Democritea
Dottrina di Democrito
A. Principi generali
B. Matematica
C. La dottrina degli atomi
D. Meccanica e cosmogonia
E. Teoria dei sensi e della conoscenza
F. Biologia
G. La comunità umana
H. La città e il filosofo
I. Sentenze morali. Si deve perseguire la tranquillità dell'animo
K. Scienze applicate
L. La poesia e le arti
M. Lo stile oratorio dello stesso Democrito
Appendice
Apparati




È opportuno che chiunque voglia conseguire la tranquillità dell’animo non si infervori molto in attività né personali né pubbliche e conviene che, nel caso in cui si applichi a una qualche attività, non scelga quelle che sono superiori alle sue forze e alla sua natura; al contrario, conviene che vigili su se stesso, al punto da limitarsi e da non mirare a quanto eccede le sue possibilità, anche se la sorte sembri sostenerlo e sospingerlo e condurlo a mete sempre più alte. Infatti, la misura in rapporto alle proprie forze è sempre più sicura dell’eccesso. (Fr. 737)




La filosofia e i suoi eroi