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Guarda come precaria e misera è la condizione dell'uomo: ieri embrione, domani mummia o cenere. E dunque questa briciola di tempo ti è concessa vivila secondo natura e separati dalla vita serenamente, come l'oliva matura che cade benedicendo la terra che l'ha portata su di sé, e rendendo grazie all'albero che l'ha fatta maturare. (Marco Aurelio)


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LA VENERE DI BOTTICELLI


L’amore è conflitto. Perché l’amante vuole essere amato? Se l’amore, infatti, fosse puro desiderio di possesso fisico, potrebbe essere, nella maggior parte dei casi, facilmente soddisfatto. […] L’amore vuole imprigionare la “coscienza”. Ma perché lo vuole? E come? La nozione di “proprietà” con la quale si definisce così spesso l’amore non può essere, infatti, la prima. Perché dovrei volermi appropriare di altri se non fosse perché altri mi fa essere? Ma ciò implica un certo modo di appropriazione: è della libertà di altri in quanto tale che noi vogliamo impadronirci. […] Chi vuol essere amato, non desidera di asservire l’essere amato. Non tiene affatto a diventare l’oggetto di una passione selvaggia e meccanica. Non vuole possedere un automa; e se si vuole umiliarlo, basta rappresentargli la passione dell’amata come risultato di un determinismo psicologico: l’amante si sentirà sminuito nel suo amore e nel suo essere. […] Vuole possedere una libertà come libertà. Ma, d’altra parte, non può essere soddisfatto di quella forma eminente di libertà che è l’impegno libero e volontario. Chi si accontenterebbe di un amore che si desse come pura fedeltà all’impegno preso? […] Così l’amante chiede il giuramento e si irrita del giuramento. Vuole essere amato da una libertà e pretende che questa libertà come libertà non sia più libera. Vuole insieme che la libertà dell’altro si determini da sé ad essere amore – e questo, non solo all’inizio dell’avventura, ma ad ogni istante – e, insieme, che questa libertà si imprigioni da sé, che ritorni su se stessa, come nella follia, come nel sogno, per volere la sua prigionia. E questa prigionia deve essere insieme rinuncia libera ed incatenata nelle nostre mani. Nell’amore, non si desidera nell’altro il determinismo passionale o una libertà fuori portata: ma una libertà che gioca al determinismo passionale e che aderisce al suo gioco. (Sartre, "L'essere e il nulla")





La filosofia e i suoi eroi