ARENDT, L'IDEA DI UMANITA' E LE DERIVE IMPERIALISTICHE CHE LA MINACCIANO

Alcune riflessioni della Arendt sulla difficoltà di arginare le derive totalitarie. La responsabilità di far parte del genere umano, la difficoltà pratica di garantire all'uomo la libertà individuale nell'ambito di una società egualitaria, porterebbe alcuni uomini a rifiutare tali difficoltà per rifugiarsi in ideologie razziste e imperialiste di più facile impatto.

In termini politici, l’idea di umanità, che non esclude nessuno e che non attribuisce ad uno solo tutta la colpa, è la sola garanzia che le "razze superiori" di ogni tempo possono non sentirsi obbligate a seguire la "legge naturale" del diritto del più forte e a sterminare le "razze inferiori che non sono degne di sopravvivere"; cosicché, alla fine di un’età imperialistica", potremmo ritrovarci in una fase in cui i nazisti potrebbero apparire come i rozzi precursori dei metodi politici futuri. Seguire una politica non imperialistica e conservare la fede in una dottrina non razzista diventa ogni giorno più difficile, perché diventa ogni giorno più chiaro quanto pesante sia per l'uomo il fardello del genere umano.

(Hannah Arendt, Colpa organizzata e responsabilità collettiva, in Id., Ebraismo e modernità, trad. it. di G. Bettini, Feltrinelli, Milano, 1993, pp. 74-76)