Copernico, Il moto della terra

Copernico illustra le sue tesi sul moto della terra.

 

È già stato dimostrato, dunque, che anche la Terra ha la forma di un globo; ritengo che ora si debba esaminare se alla sua forma consegua anche un movimento e quale luogo spetti ad essa nell’universo, cose senza le quali, non è possibile trovare una spiegazione sicura dei fenomeni celesti. Sennonché è pacifico per la maggior parte degli autori che la Terra sta ferma al centro del mondo, tanto che essi stimerebbero inconcepibile, o meglio persino ridicola, l’opinione contraria. Se tuttavia consideriamo la cosa con più attenzione ne risulterà che la questione non è ancora risolta, e per questo tutt’altro che disprezzabile. Ogni spostamento infatti da luogo a luogo, o è dovuto a un movimento della cosa osservata, oppure a un movimento dell’osservatore, o infine a spostamenti di entrambi, naturalmente diversi. Fra cose che si muovono a uguale velocità verso il medesimo punto, non si percepisce alcun movimento, intendo dire fra la cosa vista e l’osservatore. È la Terra dunque il luogo dal quale si vede quella rotazione di tutto il cielo e sul quale essa si rappresenta alla nostra vista. Se pertanto alla Terra fosse attribuito qualche movimento, esso apparirebbe su tutte le cose che sono al di fuori, con le stesse caratteristiche, ma in senso opposto, come se fossero quelle cose a muoversi, proprio come accade nella rivoluzione diurna. Essa, infatti, sembra trascinare tutto l’universo, all’infuori della Terra e delle cose che le stanno intorno. Ebbene, se tu ammettessi che il cielo non è affatto interessato a questo movimento, e che invece è la Terra che gira da occidente a oriente, e se in tale ipotesi uno esaminasse attentamente quanto accadrebbe in apparenza del sorgere e del tramontare del Sole, della Luna e delle stelle, troverà che queste cose si comporterebbero proprio come avviene in realtà. E siccome è il cielo, che contiene e fa brillare tutti gli astri, il luogo comune di tutte le cose, non è che appare immediatamente come mai non si debba attribuire il movimento al contenuto piuttosto che al contenente, al “locato” piuttosto che al “locante”.

Del resto erano di questo parere i Pitagorici Eraclide ed Ecfanto e il Siracusano Niceta citato da Cicerone; i quali facevano girare la terra al centro dell’universo.

[...] Ammesso questo nasce un altro dubbio non meno grave, in merito alla posizione della Terra, benchè sia ora accettato e creduto quasi da tutti che la Terra è il centro del mondo.

Se, però, qualcuno negasse che la Terra occupa il punto medio o centrale dell’universo, e tuttavia ammettesse che la sua distanza dal centro fosse tale da non essere nemmeno confrontabile (per la sua piccolezza) alle dimensioni della sfera delle stelle fisse, ma cospicua ed evidente rispetto agli orbi del Sole e degli altri astri, e stimasse di conseguenza che il moto di quelli appare irregolare, in quanto si muovono intorno a un centro, che è diverso dal centro della Terra, forse allora questo potrebbe fornire una spiegazione niente affatto sciocca del fatto che quel movimento appare irregolare. Poichè, infatti, gli astri erranti si scorgono ora più vicini e ora più lontani dalla Terra, necessariamente se ne deduce che il centro della Terra non è il centro dei loro circoli. Che poi non è affatto chiaro se sia la Terra che si avvicina e si allontana da loro, o se accada il contrario.

E non sarebbe poi tanto strano se qualcuno, oltre a quella rotazione quotidiana, prospettasse qualche altro movimento della Terra.

 

(Copernico, De Revolutionibus; Grande Antologia Filosofica Marzorati, vol XII, tomo I)