CICERONE, come mi sono avvicinato alla filosofia

 

Come Aristotele, uomo di estrema intelligenza, sapere e facondia, poichè fu spinto dalla gloria dell'oratore Isocrate, prese anche ad insegnare ai ragazzi e ad unire la saggezza all'eloquenza, così anche a me non abbandonare l'antico studio dell'oratoria e dedicarmi a questa più vasta e ricca arte. Infatti io ho sempre pensato che questa sia la perfetta filosofia : quella che possa parlare con abbondanza ed in modo raffinato sulle questioni più elevate; e mi sono già esercitato su questa con tanto impegno che avrei il coraggio di tenere persino delle lezioni alla maniera dei Greci. Non molto tempo fa a Tuscolano, mentre vi si trovavano parecchi miei parenti, ho sperimentato quali fossero le mie capacità in quel genere: Come infatti in precedenza declamavo le cause del tribunale, cosa che nessuno ha fatto più spesso di me, così ora questa attività è una declamazione fatta da vecchio. Ordinavo che ciascuno proponesse l'argomento del quale voleva sentir parlare. Di quello parlavo seduto o mentre passeggiavo. Così ho raggruppato le lezioni - come le chiamano i Greci - di cinque giorni in altrettanti libri. Accadeva tuttavia che, dopo che chi voleva ascoltare aveva espresso la sua opinione, allora io la confutassi. Questo è, infatti, il vecchio e socratico metodo - come sai - del discutere contro l'opinione di qualcuno.

 

(Cicerone, Tusculanae disputationes, I 4)