Feuerbach, L’intelletto e il cuore

Solo l’intelletto dà all’uomo la forza di sollevarsi a concetti e rapporti universali, mentre il cuore difende gli interessi particolari.

 

L. Feuerbach, L’essenza del cristianesimo, III

 

L’intelletto è il vero e proprio potere del genere; il cuore difende gli interessi particolari, gli individui; l’intelletto, gli interessi universali: esso è la forza, o essenza sovrumana, cioè soprapersonale ed impersonale, nell’uomo. Solo nell’intelletto e per l’intelletto l’uomo ha la forza di astrarre da se stesso, cioè dalla sua soggettiva, personale essenza, di sollevarsi a concetti e rapporti universali, di distinguere l’oggetto dalle impressioni che produce sull’animo, di considerarlo in sé e per se stesso, non in rapporto all’uomo. La filosofia, la matematica, l’astronomia, la fisica, in breve la scienza in generale, sono la prova effettiva, perché il prodotto, di questa in verità infinita e divina attività. All’intelletto contraddicono perciò anche gli antropomorfismi religiosi; esso li ricusa a Dio, li nega. Ma questo Dio, libero dagli antropomorfismi, spregiudicato, impassibile, non è altro, appunto, che la stessa essenza oggettivata dell’intelletto.

 

Grande Antologia Filosofica, Marzorati, Milano, 1971, vol. XVIII, pag. 950