Platone, Corpo e anima (Cratilo)

Importante è anche la dottrina orfica sull’immortalità dell’anima per l’influenza che essa ha esercitato su tutta la filosofia. A questo proposito presentiamo un famoso passo del Cratilo di Platone. In esso il rapporto corpo-anima è contenuto nel rapporto fra due parole: “sóma” (corpo) e “séma” (tomba), da cui è derivata la tradizione del corpo “prigione dell’anima”.

 

Platone, Cratilo, 400 c

 

Dicono alcuni che il corpo è séma (segno, tomba) dell’anima, quasi che ella vi sia sepolta durante la vita presente; e ancora, per il fatto che con esso l’anima semaínei (significa) ciò che semaíne (significhi), anche per questo è stato detto giustamente séma. Però mi sembra assai piú probabile che questo nome lo abbiano posto i seguaci di Orfeo; come a dire che l’anima paghi la pena delle colpe che deve pagare, e perciò abbia intorno a sé, affinché sózetai (si conservi, si salvi, sia custodita), questa cintura corporea a immagine di una prigione; e cosí il corpo, come il nome stesso significa, è séma (custodia) dell’anima finché essa non abbia pagato compiutamente ciò che deve pagare. Né c’è bisogno mutar niente, neppure una lettera.

 

 (Platone, Opere, vol. I, Laterza, Bari, 1967, pagg. 213-214)