FICHTE, DIGNITÀ ASSOLUTA DELL’UOMO

 

 

 

L’uomo non può essere né ereditato, né venduto, né donato. Non può essere proprietà di nessuno, perché egli è, e deve rimanere, proprietà di se stesso. Egli porta nel profondo del suo animo una scintilla divina, che lo innalza al di sopra dell’animalità e lo fa concittadino di un mondo di cui il primo membro è Dio stesso, scintilla divina che è la sua coscienza. Questa gli comanda in modo assoluto e incondizionato di volere questo, di non volere quello; e ciò liberamente e di propria iniziativa, senza alcuna costrizione fuori di lui”.

(J.G. Fichte, Rivendicazione della libertà di pensiero dai principi dell’Europa che l’hanno finora calpestata. Discorso)