FICHTE, Il dotto non deve essere limitato dallo Stato

 

 

 

“Il dotto vero e proprio, ossia colui che è solo un dotto, è anch’egli indirettamente un funzionario dello Stato, in quanto forma i suoi precettori del popolo e i suoi diretti funzionari. È solo in questa misura che egli può ricevere uno stipendio dallo Stato ed è posto sotto il suo controllo: non nel senso che lo Stato possa prescrivergli che cosa egli debba insegnare; ciò sarebbe contraddittorio, perché il dotto cesserebbe allora di essere tale e l’educazione dei futuri funzionari dello Stato non sarebbe più un’educazione dotta (gelehrte Erziehung). […] Il compito dello Stato è invece quello di assicurarsi che il dotto comunichi in maniera realmente libera il meglio di ciò che egli crede di sapere e che lo faccia nella maniera migliore di cui è capace” . (J.G. Fichte, “Sistema di etica”)