CONDORCET


L’uomo non diverrà certo immortale, ma la distanza tra il momento in cui comincia a vivere e l’epoca comune nella quale naturalmente, senza malattie, senza accidenti, prova la difficoltà di esistere, non può forse aumentare di continuo? (Abbozzo)


CONDORCETJean-Antoine-Nicolas-Caritat, marchese di Condorcet, nasce a Ribemont, Aisne il 17 settembre 1743. Fu uomo politico, economista, matematico e filosofo. Amico di Turgot, venne da questi nominato "ispettore delle monete" (1775); era in buoni rapporti anche con Jean-Baptiste D'Alembert (col cui appoggio venne eletto all'Académie française nel 1782), con gli enciclopedisti in generale, e in particolare con Voltaire. Fu uno dei pochi grandi illuministi a vedere il compiersi degli avvenimenti della Rivoluzione francese, alla quale partecipò attivamente, schierato col partito girondino; ma la sua ostilità rispetto a Robespierre e al progetto di costituzione del '93 gli valse la proscrizione. In seguito a un tentativo di fuga venne incarcerato. Morì misteriosamente in prigione, forse suicida, a Bourg-La-Reine, nei pressi di Parigi, il 29 marzo 1794. L'interesse principale di Condorcet fu la matematica (Sul calcolo integrale, 1765; Saggi di analisi, 1768), considerata anche in vista delle sue possibili applicazioni alle scienze sociali e morali, al fine di individuare costanti in un mondo fino allora considerato soggetto a variazioni imprevedibili (Saggio sull'applicazione dell'analisi alla probabilità delle decisioni prese a maggioranza di voti, 1785 e Quadro generale della scienza che ha per oggetto l'applicazione del calcolo alle scienze politiche e morali, postumo). In economia aderì alle teorie fisiocratiche, esposte nello scritto Riflessione sul commercio dei grani (1768). La sua opera più celebre è l'Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano, prospetto di un'opera più vasta e incompiuta della quale restano solo parti frammentarie pubblicate postume nel 1795. Anche se composto nel momento in cui Condorcet assisteva al proprio fallimento personale, l’Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano presenta intatto l’ottimismo rivoluzionario del suo autore. Nella rivoluzione Condorcet scorge infatti la conferma della verità del progresso; sotto l’influenza di questa nuova temperie storica e culturale, egli concepisce il progresso come un avanzamento necessario e indefinito. La storia viene suddivisa in dieci epoche. Le prime nove sono la puntuale ricostruzione dell’avanzamento storico già realizzatosi che, al di là delle differenze che distinguono le singole epoche (dalla Grecia classica alla Rivoluzione), è caratterizzato da due fattori costanti: la vittoria della libertà sul dispotismo e quella della ragione sull’errore e sull’impostura religiosa. L’ultima epoca (la decima) riguarda il futuro e prevede l’ulteriore, indefinito progresso dell’umanità in tre direzioni: a) l’eliminazione delle disuguaglianze tra le nazioni; b) l’estensione dell’eguaglianza in seno ai singoli popoli; c) il perfezionamento della stessa natura umana.

 

Schema dell’Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano

Scritto in condizioni disperate (in clandestinità, pochi mesi prima del suicidio in carcere), il Saggio di un quadro storico dei progressi dello spirito umano resta l'espressione più audace ed esemplare di una concezione della storia come progressivo trionfo della ragione. "La natura non ha posto alcun limite al perfezionamento delle facoltà umane", scrive Condorcet, che vede nella storia un'inarrestabile marcia verso il progresso, il rischiaramento, la sconfitta della superstizione e dell'ignoranza. Si tratta di una concezione che sarebbe stata poi sottoposta a innumerevoli critiche e revisioni, ma che ebbe una funzione dirompente nello scalzare la visione cristiana della storia come processo di degradazione e di perdita.

INDICE

Introduzione
Avvertenza

Saggio di un quadro storico dei progressi dello spirito umano

Prima epoca: Gli uomini sono riuniti in tribù

Seconda epoca: I popoli pastori. Passaggio da questo stato a quello dei popoli agricoltori

Terza epoca: Progressi dei popoli agricoltori fino all'invenzione della scrittura alfabetica

Quarta epoca: Progressi dello spirito umano in Grecia fino alla divisione delle scienze verso il secolo d'Alessandro

Quinta epoca: Progressi delle scienze dalla loro divisione fino alla loro decadenza

Sesta epoca: Decadenza dei lumi, fino alla loro restaurazione verso il tempo delle Crociate

Settima epoca: Dei primi progressi delle scienze verso la loro restaurazione nell'Occidente, fino all'invenzione della stampa

Ottava epoca: Dall'invenzione della stampa fino ai tempi in cui le scienze e la filosofia scossero il giogo dell'autorità

Nona epoca: Da Cartesio fino alla formazione della repubblica francese

Decima epoca: progressi futuri dello spirito umano

 

Passi tratti dalle opere di Condorcet

 

Ma, se si considera questo stesso svolgimento nei suoi risultati, relativamente agli individui che esistono nello stesso tempo in uno spazio dato, e se lo si segue di generazione in generazione, esso ci offre allora lo schema generale dei progressi dello spirito umano. Tale progresso è sottoposto alle stesse leggi generali che osserviamo nello sviluppo delle facoltà dei singoli individui, poiché è il risultato di tale sviluppo, considerato nello stesso tempo in un gran numero di individui riuniti in società. Ma il risultato che ogni istante presenta dipende da quello risultante dagli istanti precedenti; e influisce su quello dei tempi che ancora devono venire.[...]

[Condorcet, Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano]

 

Tutto ci dice che stiamo arrivando all’epoca di una delle grandi rivoluzioni della specie umana. Chi può meglio rischiararci su ciò che dobbiamo attenderci da essa? chi ci può offrire una guida piú sicura per condurci nell’intimo del suo sviluppo se non il quadro delle rivoluzioni che l’hanno preceduta e preparata? Lo stato attuale dei lumi ci dice che essa sarà felice; ma non è forse anche vero che ciò sarà possibile soltanto a condizione che noi sapremo servirci di tutte le nostre forze? E, affinché la felicità che essa promette sia acquistata ad un prezzo meno caro, affinché essa si espanda con piú rapidità in un piú ampio spazio, affinché essa sia piú completa nei suoi effetti, non abbiamo bisogno di studiare nella storia umana quali ostacoli dobbiamo ancora temere, quali mezzi abbiamo per superarli?

[Condorcet, Abbozzo di un quadro storico dei progressi dello spirito umano]


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