Ha detto Amadeus, con l’aria di chi si sente responsabile, che nonostante tutto si è scelto di fare il Festival di Sanremo “per l’Italia che lotta”: quell’Italia che lotta, per inciso, e che, a differenza di Amadeus, in molti casi è messa nelle condizioni di non poter lavorare (né si capisce come possa concretamente beneficiare della solidarietà di Amadeus e del Festival di Sanremo). Ad ogni modo, fa piacere sentire Amadeus dire che lo fa per noi e per la nostra lotta e non invece per il suo modesto cachet: “prenderà una cifra non lontana dai 500.000 euro” (tpi.it).














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Diego Fusaro