Cari amici, v’è di che giubilare! Un ottimo risultato, senza comprare consensi, senza togliersi il cappello dinanzi ai poteri occulti, con un gruppo di amici uniti dalla passione per la filosofia, prospettando sempre con la schiena dritta un programma culturale tutto centrato sulla “Repubblica” di Platone. Noi, come gruppo, abbiamo brindato e rifaremmo tutto allo stesso modo: il 26 maggio è per noi un punto di partenza, non di arrivo. La rivoluzione non avviene taumaturgicamente in una volta, ma per via lenta e “molecolare”, come diceva Gramsci: cambiando la mentalità e l’immaginario, un poco alla volta, con ostinata tenacia. “Il seme sotto la neve” era il titolo di uno splendido libro di Ignazio Silone ed è anche il nostro obiettivo culturale, in un tempo in cui, tra i tantissimi che calcolano, pochi sono ancora disposti a pensare. Lasciamo pure che i mattacchioni ridano: sono avvezzi a vedere sempre e solo il dito, mai la luna che esso prova a indicare. E la luna, in questo caso, è un progetto di rinascenza culturale che aspira a una riforma morale e intellettuale centrata sui baluardi concettuali della metafisica classica dei Greci.


Citazioni

"Poiché, dunque, è figlio di Poro e di Penìa, ad Amore è toccata la sorte seguente. In primo luogo è sempre povero e ben lontano dall’essere delicato e bello, come credono i più, anzi è duro e lercio e scalzo e senza tetto, abituato a coricarsi in terra e senza coperte, dormendo all’aperto sulle porte e per le strade e, avendo la natura di sua madre, è sempre di casa col bisogno. Per parte di padre, invece, è insidiatore dei belli e dei buoni, coraggioso, audace e teso, cacciatore terribile, sempre a tramare stratagemmi, avido di intelligenza e ingegnoso, dedito a filosofare per tutta la vita, terribile stregone, fattucchiere e sofista. E per natura non è né immortale né mortale, ma ora fiorisce e vive nello stesso giorno, quando gli va in porto, ora invece muore e poi rinasce nuovamente in virtù della natura del padre. E infatti l’oggetto dell’amore è ciò che è realmente bello, grazioso, perfetto e invidiabilmente beato, mentre l’amante ha un altro aspetto, quale quello che ho esposto". (Platone, "Simposio", 203b-204a)







(Visualizzazioni 3.954 > oggi 1)

Di admin

Un pensiero su “Brindiamo per Gioia Tauro! Vi spiego perché”

I commenti sono chiusi.

Diego Fusaro