Ciao, nonno Giovanni. Non ci sono parole. La cosa che più mi fa male è l’inappellabilità dell’evento, l’interruzione del nostro dialogo. Questo, in effetti, più mi terrorizza della morte delle persone a cui voglio bene: il dialogo interrotto, per sempre. Ho imparato da te più che dai libri. Soprattutto l’onestà e l’attaccamento alla propria terra, il radicamento. Tra le infinite, c’è una cosa che voglio oggi ricordare di te: il tuo costante richiamo verso casa. Ovunque fossi, con chiunque fossi, immancabilmente e inesorabilmente arrivava la tua richiesta: “torniamo a Terzo?”. Il valore della terra, della famiglia, della casa. Ti ho ritrovato, recentemente, nelle parole del nonno di “Furore” di Steinbeck: “io non me ne vado. Questa terra non vale niente ma è la mia terra”. Ora te ne sei andato, ma non dalla tua terra. Ricordo quando, da bambino, mi divertivo a chiederti se eri stato nei posti che, a quell’età, mi parevano più esotici e remoti: Napoli, Bolzano, Ancona, Frosinone. Per lavoro li avevi visti tutti, sempre a bordo del camion. Mi chiedo se ora sia la fine del viaggiare o l’inizio di un nuovo viaggio. Mi piacerebbe pensare la seconda. In particolare, mi piace pensare che tu sia uscito per una lunga passeggiata, nelle terre che più amavi. Arrivederci, spero.
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La vita è strana dicono, ma non la è affatto. Tutto è già scritto e a volte anticipato.
Siamo qui per svolgere un compito, imparare delle lezioni…
Ovunque andremo quando abbandoniamo il nostro corpo, lo spirito continua la sua corsa,
l’anima di persone buone non perisce, è destinata ad un compito più importante.
Buon viaggio al Sig. Giovanni, e condoglianze alla famiglia.
Suo nonno vive in Lei. Perderlo Le dà il senso delle radici che non vede più perché Lei è un ramo alto lungo il tronco della Sua famiglia. Ma le radici sono sempre là, anche se non le vede più.
Un abbraccio.
Non lo lascerai mai, non ti lascerà mai..in te, con te… e sarà la prima presenza che incontrerai quando raggiungerai il posto che ora lo ospita..poiché ti attende la sua energia, che ti scorre dentro, come l’eredità più preziosa di qualsiasi tesoro: le sue parole che avrai sempre nel tuo cuore.
cos’è l’immortalità se non il ricordo?
ti comprendo, a fondo, in quanto la donna che mi fece donna, mia nonna, ora attende me anche se in me vive.
un abbraccio Diego..
laura
Carissimo, mi dispiace tanto per il Nonno. Le sono vicina. Un abbraccio