Socrate

Così ha dichiarato in piazza Elly Schlein, sacerdotessa della sinistrash fucsia liberalprogressista: “serve una legge contro l’omobilesbo transfobia”. Sembra una frase estrapolata da una qualche trasmissione cabarettistica e satirica e invece, purtroppo, è la dura realtà. La sacerdotessa del neoliberismo arcobaleno lo ha detto veramente. Ancora una volta, i sacrosanti temi caratterizzanti della vecchia sinistra rossa della falce e del martello, cioè anzitutto il lavoro e l’opposizione all’imperialismo, sono stati completamente archiviati, come se mai fossero esistiti: le priorità sono altre, segnatamente la lotta  “contro l’omobilesbo transfobia”. Siamo certamente d’accordo sul fatto che le discriminazioni, di ogni tipo, siano orrende e degne di essere combattute: ma siamo sicuri che combattere in maniera prioritaria contro la discriminazione che riguarda forse lo 0,5% della popolazione lasciando da parte la vera discriminazione, quella di classe, che riguarda la massima parte dei cittadini sia una scelta giusta? Una volta di più, la sinistra ha rinnegato il proprio passato o, come in “Palombella rossa” di Nanni Moretti, semplicemente lo ha completamente dimenticato. Con una opposizione di questo genere, il pur deplorevole governo di Giorgia Meloni sembra destinato a regnare per altri 150 anni almeno. La sinistra della vestale arcobaleno Elly Schlein condivide lo stesso programma liberista e filoatlantista della destra, a cui aggiunge anche la questione dell’arcobaleno e del woke, che la rende se mai è possibile ancora più organica al capitale di quanto non sia la destra stessa. Come scriveva Shakespeare nei suoi sonetti, più dell’erbacce puzzano i gigli marciti.

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