Libri di Diego Fusaro

Leggiamo che per la prima volta in Germania le persone senza confessione religiosa hanno superato numericamente i cristiani. Si tratta di un dato non trascurabile, che tuttavia non deve destare meraviglia. Secondo quanto abbiamo mostrato nel nostro studio “La fine del cristianesimo”, la civiltà della Tecnica e del capitale propizia strutturalmente l’evaporazione del sacro e la sdivinizzazione del mondo. Nel mondo della Tecnica infatti tutto deve semplicemente funzionare e l’ente in quanto tale, senza eccezioni, deve figurare come disponibile e utilizzabile in nome della volontà di potenza. Il sacro è l’indisponibile, dunque ciò che non può essere venduto e utilizzato: per questo, nella civiltà della Tecnica, in cui tutto è in vendita ed è utilizzabile, nulla può esservi di sacro. L’idea stessa di un Dio trascendente, padre di tutto e di tutti, non può sopravvivere nell’odierna società senza padri, in cui l’unico Dio viene identificato con il mercato planetario. La lotta della deregolamentazione capitalistica contro il padre e contro la legge trova nella battaglia contro il padre eterno il proprio fondamento ultimo. La religione della trascendenza, come non ci stanchiamo di sottolineare, rappresenta un elemento dialettico, perché può per un verso giustificare i rapporti di forza e la asimmetrie e per un altro verso può diventare motore della trasformazione del mondo nel nome della giustizia divina, sul modello di Gesù che caccia i mercanti dal tempio. Un mondo senza sacro e senza trascendenza annulla questo elemento dialettico e trasforma il mondo dato, con le sue asimmetrie e le sue ingiustizie, in semplice realtà da accertare scientificamente e da accettare politicamente. Così si spiega in sintesi la ragione per cui il capitalismo, che un tempo si servì della religione per giustificare il proprio mondo storico, oggi non ne ha più alcun bisogno e anzi opera in ogni modo per liquidare ogni residuo figura del sacro e del trascendente. I tanti godbusters contemporanei si illudono che la loro lotta contro Dio e la religione sia progressista ed emancipativa come poteva esserlo ai tempi di Feuerbach, quando in realtà, nelle condizioni date, favorisce soltanto la marcia del capitale e della Tecnica che sempre più si stanno impadronendo della nostra vita trasformando tutto e tutti in merce disponibile. Sì, la civiltà contemporanea ha smesso di credere al Dio del cielo per consegnarsi alla fede nichilistica nel dio del mercato: per dirla con Max Weber, nel mondo della reificazione contemporanea disincantamento e reincantamento coesistono dialetticamente ed esprimono perfettamente l’essenza dell’odierna civiltà che ha innalzato il nulla a proprio orizzonte esclusivo.