Ieri ho avuto una surreale tenzone con una certa signora Meli, demofoba impenitente e sostenitrice a viso aperto della sovranità assoluta della BCE e dei mercati contro il governo italiano. Mi sono divertito assai nel vedere la demofoba che, col suo fanatismo del libero mercato, si scomponeva e mi scagliava addosso ogni sorta di offesa. Le offese, si sa, qualificano chi le fa più di chi le riceve. È sempre un gaudio massimo vedere gli armigeri del pensiero unico, i pedagoghi della tirannia dei Mercati e i pretoriani della mondializzazione infelice perdere le staffe quando qualcuno pacatamente decostruisce l’ideologia che essi per conto delle classi dominanti debbono difendere e propagare. Si agitano, si scompongono con schiumante rancura e insultano nella a loro cara forma deregolamentata. Cara signora Meli, io la ringrazio di cuore, ché Lei ieri si è rivelata l’anello debole della catena della propaganda mondialista. Ha dimostrato quanto siano deboli i vostri argomenti, quanto sia facile smontarli con la docile forza della ragione socratica. E quanto sia evidente che il solo modo che avete per difenderli sia quello della violenza verbale e dell’insulto, dell’offesa e del rovesciare affannosamente la scacchiera. Un caro saluto, nella speranza che ora si sia ricomposta dopo la schiumante ira di ieri.
Citazioni
«Socrate: "Vuoi allora che poniamo due specie di persuasione, l'una dovuta alla credenza non accompagnata da sapere, l'altra frutto di scienza?"
Gorgia: "Senz'altro!"
Socrate: "Ma quale delle due specie di persuasione è quella dovuta alla retorica nei tribunali e nelle altre riunioni pubbliche in relazione al giusto e all'ingiusto? La persuasione da cui proviene il credere non accompagnato dal sapere, o l'altra specie di persuasione, quella dovuta al sapere?"
Gorgia: "Evidentemente, Socrate, quella da cui si genera la credenza."
Socrate: "La retorica, dunque, a quanto pare, è sul giusto e l'ingiusto, fattrice di persuasione fondata sul credere e non di persuasione fondata sull'insegnamento.
Gorgia: "Sì"
Socrate: "Neppure il rètore, dunque, è maestro nei tribunali e nelle altre pubbliche riunioni per ciò che riguarda il giusto e l'ingiusto, ma suggerisce solo una certa credenza. D'altra parte, in sì breve tempo, non potrebbe certo veramente istruire tanto grande massa di gente su tanto alte questioni.
Gorgia: "Evidentemente no!"».
(Platone, "Gorgia")