Socrate

Era ampiamente prevedibile. E adesso l’incubo si accinge a diventare realtà. Siamo davvero sull’orlo della nuova guerra mondiale, la guerra causata dall’imperialismo di USA e Israele, in una parola USraele. Dopo il drammatico fronte ucraino, prodotto dall’espansione illimitata della NATO e dell’uccidente negli spazi un tempo di competenza dell’Unione Sovietica, adesso il conflitto si accinge a divampare in forma totale anche nel Medio Oriente: e anche qui si ripropongono gli stessi schieramenti, dato che da una parte abbiamo l’uccidente e USraele (con l’Europa che continua a svolgere la miserrima parte di colonia di secondo ordine) e, dall’altra, abbiamo la Russia, la Cina e l’Iran, ossia tre dei più importanti stati che stanno eroicamente resistendo alla violenza e alla barbarie dell’imperialismo uccidentale: imperialismo che, more solito, giustifica se stesso e le proprie nefandezze mobilitando argomenti logori che dovrebbero risultare inaccettabili perfino a un bambino di tre anni e che invece continuano a godere di grande fortuna presso le masse teledipendenti e tecnonarcotizzate. Imperialismo etico, bombe intelligenti, missili democratici, embarghi terapeutici, genocidi difensivi: sono questi solo alcuni dei tanti ridicoli argomenti utilizzati dall’industria della propaganda organizzata in stile hollywoodiano. Quest’ultima va ripetendo da tempo che l’Iran possiede la bomba atomica e che dunque rappresenta una minaccia che è bene troncare immediatamente: peccato che l’Iran non abbia alcuna bomba atomica, come ormai è emerso con limpido profilo. Anni addietro, la civiltà dell’hamburger aggredì l’Iraq con la scusa delle inesistenti armi di distruzione di massa e senz’altro non avrete dimenticato la manicomiale scena di Colin Powell che agitava come un forsennato la provetta a suffragio della tesi imperialistica. La storia insegna, ma non ha scolari: e proprio per questo motivo siamo condannati a riviverla, con tutte le sue tragedie e le sue atrocità. Adesso l’imperialismo uccidentale si accinge probabilmente ad aggredire l’Iran (pare che Donald Trump ci stia riflettendo realmente) utilizzando la stessa strategia narrativa, questa volta applicata alla inesistente bomba atomica. Non mi stancherò mai di ripeterlo ad nauseam: abbiamo bisogno di una Cina, di una Russia e di un Iran forti e militarmente sovrani, in grado di tenere a freno insieme la barbarie dell’imperialismo dell’uccidente. Come amava dire il mio maestro Costanzo Preve, gli stati che resistono alla civiltà dell’hamburger e alla sua violenza ci trasmettono una lezione fondamentale: è come se mettessero il piede nello stipite della porta della saturazione del mondo sotto l’imperialismo del capitalismo occidentale prima della sua chiusura definitiva, insegnandoci per ciò stesso l’esigenza di resistere. Dimmi come ti poni rispetto all’Iran e ti dirò chi sei politicamente. La demenziale e insostenibile posizione liberale, a destra come a sinistra, celebra Israele come stato democratico che ha il diritto di difendersi, cioè, fuori dalla neolingua orwelliana, di aggredire tutti gli stati resistenti all’imperialismo. Occorre invece celebrare tutti gli stati che, come la Cina o l’Iran, la Russia o il Venezuela, resistono alla barbarie della violenza imperialistica dell’Occidente, anzi dell’uccidente e di USraele, per ciò stesso rendendo possibile un mondo multipolare sottratto all’imperialismo di USraele.

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