Libri di Diego Fusaro

E adesso arriva lo studio della London School of Economics che spiega come i maschi inquinino di più. Condotto su 15mila individui, lo studio mostra come gli uomini emettano più gas serra, principalmente a causa del maggiore consumo di carne rossa e dell’uso smodato dell’automobile. L’ordine dominante della globalizzazione turbocapitalistica ha deciso che il nemico è il maschio e conseguentemente l’ordine del discorso giornalistico, intellettuale e accademico si impegna con zelo a suffragare la narrazione prestabilita. Come abbiamo provato a chiarire nel nostro studio “Il nuovo ordine erotico”, il rapporto di forza oggi egemonico deve adoperarsi in ogni modo per defocalizzare lo sguardo rispetto al conflitto di classe tra servi e padroni, proiettandolo nell’orizzontalità di scontri tutti interni alla classe dominata: di questi scontri uno dei principali propiziati dall’ordine dominante è appunto quello tra uomini e donne, i primi presentati indistintamente come la parte maligna e le seconde presentate invece come la parte subalterna. Non sfugga come questo schema demenziale si porti appresso un palese razzismo di genere, per cui a un’intera categoria vengono attribuiti caratteri intrinsecamente negativi su basi biologiche. È con tutta evidenza il vecchio e orrendo schema del razzismo applicato non al colore della pelle ma al genere di appartenenza. La funzione apotropaica di questa narrazione appare limpidamente se si considera che il vero conflitto è oggi quello di classe tra servi e signori, maschi o femmine che siano (o pensate che la signora von der Leyen sia dominata perché donna e l’operaio di Torino sia dominante in quanto uomo?): ed è proprio il conflitto che l’ordine dominante vuole impedire in ogni modo che si manifesti e venga portato alla coscienza. Infatti, le classi dominanti possono dormire sonni tranquilli, fintantoché i dominati, anziché unirsi per combattere contro chi li domina, confliggono orizzontalmente tra loro, contrapponendosi demenzialmente – secondo gli schemi imposti dal clero intellettuale e dal circo mediatico – tra maschi e femmine, omosessuali ed eterosessuali, destri e sinistri, atei e credenti, e così via potenzialmente all’infinito.