Diverse delegazioni hanno lasciato l’aula prima che intervenisse all’ONU Netanyahu. Evidentemente non tutto il mondo condivide le irresponsabili posizioni dell’Occidente, anzi dell’uccidente liberal-atlantista a proposito dell’imperialismo efferato di Netanyahu. Il quale, stizzito per l’abbandono dell’aula da parte di così tante delegazioni, non ha trovato di meglio da fare che bollare come “palude antisemita” l’ONU. Perché ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: chiunque non supporti le politiche imperialistiche di Netanyahu viene definito come antisemita. Quando in realtà, come non ci stanchiamo di sottolineare, si può benissimo essere nemici dell’antisemitismo e, insieme, contestare, come noi facciamo, le politiche criminali dell’imperialismo di Netanyahu, che stanno producendo massacri su massacri. Non dimentichiamo che larga parte della popolazione di Israele è essa stessa contraria alle politiche infami di Netanyahu. Del resto, Israele si è posta ormai da tempo fuori dal quadro del diritto internazionale, compiendo raid contro stati sovrani come il Libano e l’Iran, e producendo morti su morti tra i civili. In molti ancora “si bevono” la narrazione creata da Netanyahu ad hoc per giustificare il proprio infame imperialismo assassino: Israele sta esercitando il proprio diritto a difendersi, Israele sta lottando contro il terrorismo. si tratta di due narrazioni inconsistenti e palesemente mendaci, se si considera che quello che viene appellato “diritto di Israele di difendersi” coincide con il diritto di Israele di aggredire stati sovrani; e che analogamente quello che viene definito “il conflitto di Israele contro il terrorismo” coincide in tutto e per tutto con una politica terroristica esercitata da Israele contro i civili di Gaza prima e del Libano dopo. Donne, bambini e anziani uccisi sono tutti terroristi secondo Netanyahu? Ed è lecito rispondere all’orrendo terrorismo di Hamas con politiche che sono esse stesse terroristiche? Netanyahu ha svolto un discorso pietoso di 35 minuti senza spendere una sola parola sulla proposta avanzata da più parti per una tregua di 21 giorni in Libano. “Non vi è posto in Iran che il lungo braccio di Israele non possa raggiungere. E questo vale per tutto il Medio Oriente”: queste le squallide parole utilizzate da Netanyahu, parole che suonano come una minaccia di guerra contro chiunque non si genufletta all’imperialismo d’Israele. Come già gli Stati Uniti d’America, anche Israele ha da tempo sdoganato il pericolosissimo concetto di guerra preventiva: concetto che, facendo saltare il quadro del diritto internazionale, prevede che Israele e gli Stati Uniti possano aggredire impunemente ogni Stato sospetto. In tal guisa, ancora una volta l’imperialismo viene camuffato come legittima difesa.
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