Il rotocalco turbomondialista “Vision” attacca la mia interpretazione del Gramsci (cfr. Diego Fusaro, “Antonio Gramsci. La passione di essere nel mondo”, Feltrinelli). La mia inespiabile colpa è di porre in relazione la praxis del Gramsci con l’atto del Gentile. Dove starebbe, ordunque, l’errore teoretico da me commesso? Non è dato saperlo,ché i generosi recensori di “Vision”, con somma originalità, si limitano a dire che Gramsci è comunista, Gentile fascista. E che dunque non può esservi alcuna relazione teorica tra loro. Sic! Non risponderò a loro, come peraltro faccio con la maggior parte dei critici superficiali e in cattiva fede. Sarà per me benvenuto ogni giudizio di critica scientifica, disse Marx nel Capitale. E così sia. Critica scientifica, non banalità, sciocchezze, attacchi personali, et similia.
Citazioni
"Se ogni scienza cosí esegue bene il suo compito, fissando lo sguardo sul mezzo ed indirizzando ad esso le sue opere (donde siamo soliti dire per le opere ben riuscite che non vi è nulla da togliere e nulla da aggiungere, supponendo che eccesso e difetto rovinano la perfezione, mentre la via di mezzo la salvaguarda, e i buoni artigiani, come diciamo, lavorano fissando lo sguardo sul medio); e se la virtú è piú esatta di ogni arte ed è migliore, come pure la natura, allora essa tenderà al medio. Intendo la virtú etica: questa infatti ha per oggetto le passioni e le azioni, e in queste vi sono eccesso, difetto e il mezzo". (Aristotele, "Etica nicomachea")