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Sul caso Dugin e Savoini. Passo e chiudo

Una serie di dilettanti allo sbaraglio, di quelli che non avendo cultura politica (né cultura in generale), continuano a berciare “onestà! onestà!”, pensando con ciò di fare cultura e politica, continua a far circolare una foto del sottoscritto con il filosofo russo Dugin e con Savoini. La foto fu scattata nel giugno 2018 a un convegno pubblico su filosofia e Russia (lo trovate in rete), con centinaia di persone e con, a seguire, cena aperta a quanti si fossero registrati. Non c’è nulla da giustificare, né da ricusare. Manco sapete chi è Dugin, se non grazie ai servizietti superficiali del rotocalco “La Repubblica”. Continuate, come pecoroni belanti, a seguire le correnti del politicamente corretto. Voi che gridate “onestà! onestà!”, anziché accanirvi con il filosofo Dugin, vedete un po’ chi era sul panfilo Britannia nel 1992 a svendere l’Italia ai privatizzatori stranieri. Poi ne riparliamo.





Citazioni

“Noi potremmo chiamarci la Congregazione degli Apoti, di ‘coloro che non le bevono’, tanto non solo l’abitudine ma la generale volontà di berle è evidente e manifesta ovunque”. (G. Prezzolini, lettera, pubblicata su “La Rivoluzione liberale”, n. 28, 28 settembre 1922)







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