Libri di Diego Fusaro

Donald Trump, il codino biondo che fa impazzire il mondo, ha deciso d’imperio che l’Italia deve acquistare più gas liquefatto dagli Stati Uniti d’America: dice di farlo perché ha a cuore la situazione energetica dell’Italia. Un nobilissimo pretesto per giustificare, come sempre, le sciagurate politiche imperialistiche statunitensi, che trattano ininterrottamente l’Italia come una colonia di secondo ordine, da sfruttare a piacimento e senza limitazioni. Possiamo ben dire, senza tema di smentita, che l’incontro di Giorgia Meloni con sire Trump non ha portato di fatto nulla di buono all’Italia e ha semmai ratificato una volta di più il rapporto di subalternità del nostro paese rispetto alla civiltà dell’hamburger. Non è difficile immaginare chi pagherà le conseguenze, sulla bolletta a fine mese, di questa ennesima umiliazione del nostro paese. Come è noto, l’Italia acquistava il gas a basso costo dalla Russia. Ma il rapporto con quest’ultima si è compromesso in maniera niente affatto neutra, per via della guerra in Ucraina, che sempre più sembra essere una guerra per interposto stato da parte di Washington contro l’Europa, colpevole di essersi aperta in passato alla Russia e alla Cina. Pensate al paradosso, che dovrebbe essere chiaro anche ai bambini: il nostro “nemico” Russo ci vendeva il gas a basso costo e il nostro “amico” americano ce lo vende a prezzi esorbitanti, di più ci costringe ad acquistarlo. E mentre ciò accade, leggo di molti militonti della destra neoliberale, filobancaria e atlantista che vanno orgogliosi del fatto che Trump abbia scelto l’Italia della Meloni come interlocutore privilegiato in Europa: costoro non hanno capito, o non vogliono capire, che la scelta dipende unicamente dal fatto che l’Italia di Giorgia Meloni è, tra tutti i paesi europei, quello più penosamente subalterno al padrone a stelle e strisce. A tal punto subalterno da accettare di acquistare il gas, anzi più gas, a prezzi esorbitanti perché lo chiede Washington.