"Gli insensati vivono nell’attesa dei beni futuri. Sapendo che essi sono incerti, si consumano nell’ansietà e nel timore. E più tardi – questo è il peggiore dei loro tormenti – si accorgono di essersi inutilmente appassionati per il denaro, per il potere o per la gloria. Infatti non avranno tratto alcun piacere da tutte queste cose nella cui speranza il loro animo si era acceso e per la conquista dei quali essi avevano tanto duramente lavorato. La vita dell’insensato è ingrata e irrequieta. Essa si volge interamente al futuro".
(M.T. Cicerone, “Il sommo bene e il sommo male”)