LEO STRAUSS


A cura di Alessandro Sangalli




IL SIGNIFICATO DELLA SUA OPERA



Strauss non scrisse i suoi libri perché le idee in essi contenuti rappresentassero la soluzione per le dispute politiche contemporanee, anzi, fece esattamente l’opposto. Nell’introduzione a Pensieri su Machiavelli leggiamo infatti: “il nostro studio critico sul pensiero di Machiavelli non ha altro scopo che quello di porre problemi permanenti”.

Piuttosto che nell’offrire soluzioni pronte all’uso o un programma da mettere in pratica, l’influenza di Strauss si fece sentire modificando la capacità di concepire i problemi politici e le questioni di pubblico interesse, sollevando sempre nuovi dubbi. Come scrisse egli stesso stesso:

 

“Non possiamo ragionevolmente aspettarci che la semplice comprensione della filosofia politica classica ci fornisca le ricette per uso odierno… Solo vivendo nel nostro tempo possiamo risolvere i problemi del nostro tempo. Tuttavia, un’adeguata comprensione di quei principi elaborati dai pensatori classici può costituire un indispensabile punto di partenza per un’analisi del mondo di oggi o per una corretta applicazione di quei principi ai nostri scopi pratici.”

 

Ad esempio, Strauss era perfettamente consapevole che il linguaggio con il quale vengono discussi certi problemi stabilisce il modo in cui essi vengono compresi: egli, perciò, cercò sempre di assicurarsi che i propri lettori possedessero strumenti lessicali adeguati alla vita politica. Come abbiamo già notato, Strauss ha reintrodotto il concetto di tirannide nella scienza sociale e nella politica. Per quale motivo? Proprio perché “una scienza sociale che non può parlare della tirannide con la stessa dimestichezza con la quale la medicina parla, ad esempio, del cancro, non può comprendere i fenomeni sociali per ciò che essi veramente sono”.

Un esempio particolarmente opportuno è la riabilitazione e il recupero del concetto classico di “regime”: comprendere la vita politica in termini di regimi significa riconoscere come la politica abbia a che fare sia con l’universale (principi di giustizia o di governo) sia con il particolare (il “nostro” territorio, il linguaggio, le tradizioni). Il concetto di regime, propriamente inteso, aiuta ad evitare gli estremi politici dell’universalismo utopico e del nazionalismo isolazionista.

Strauss fu sempre molto grato alla sua nazione adottiva, gli Stati Uniti, per il modo in cui riuscirono a distinguersi tra la barbarie del XX secolo: furono il terreno ideale e adatto per la riforma della scienza politica che egli aveva in mente.               

 




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