LA LETTERA 7

plato

Nella LETTERA 7°(non si è certi se sia realmente opera di Platone:la maggior parte delle lettere,infatti,sono false in quanto compaiono dottrine posteriori a quelle platoniche.Si è quasi sicuri sull'autenticità della Lettera 7° in quanto sono effettivamente presenti le ideologie platoniche e lo stile;a supportare ulteriormente questa tesi sta il fatto che non è mai successo che un falsario abbia inventato un genere tutto nuovo come questo:la lettera 7° infatti è una lettera "aperta" finalizzata a fare "pubblicità" alle ideologie platoniche) vi è una sua autobiografia dove ci racconta anche di un incontro con il tiranno di Siracusa Dionigi.Nella mente di Platone è fortemente radicata l'idea che ci sarà un buon governo solo quando o i filosofi diventeranno re o i re diventeranno filosofi ;proprio la conoscenza dell'idea del bene rende legittima l'attribuzione del governo ai filosofi(conoscere il bene significa conoscere ciò che rende buone le cose);a sua volta,il governo della città dipende dal buon uso del sapere.Per chiarire in che cosa consista questo uso del sapere Platone introduce nella "Repubblica" ,una sua celebre opera, il mito "della caverna" ;egli paragona il processo conoscitivo,che attraversa i vari gradi sino a culminare nella conoscenza dell'idea del bene,ad un processo di liberazione da catene che ci tengono imprigionati nel fondo di una caverna sino all'uscita alla luce del sole:Dopo che ci si è liberati dai legami sensibili che tengono imprigionati nella caverna rischiarata artificialmente soltanto da un fuoco,si arriva soltanto lentamente ad abituarsi alla luce del sole.Il sole è appunto l'analogo del bene.Platone si capaciterà definitivamente che quello dei filosofi re o dei re filosofi è un progetto irrealizzabile (lo stato ideale per Platone non è quindi realizzabile su questa terra:è solo un'idea,e come tale appartiene al mondo intellegibile delle idee) proprio da questo incontro;Platone cercò di insegnare la filosofia a Dionigi ed il risultato che ottenne fu che il tiranno scrisse un libro dove spacciava per sue le idee di Platone,il quale si indignò parecchio e ribadi' che la vera filosofia è solo orale,è un dibattito aperto tra due o più individui dal cui "scontro",come da quello di due pietre,prende vita una fiamma,che rappresenta la conoscenza che coglie l'uomo:secondo Platone,talvolta, è la conoscenza che si impossessa dell'uomo;a volte,invece,si serve della metafora della caccia per indicare che l'uomo deve andare alla caccia del sapere.

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