Che cos'è la Filosofia?

Di Massimo Cipriani

 

Che la Filosofia sia in primis "amore per il sapere" è scontato; prima di rispondere alla domanda "Che cos'è?" cerchiamo di vedere chi può essere stato il padre della Filosofia.

Talete per la sua teoria sull'acqua? Pitagora, in quanto è stato il primo a definirsi "sophòs"? Parmenide, perché padre dell'ontologia? Socrate con la sua arte maieutica? Anche rispondere a questa domanda è assai arduo.

La Filosofia è domande: esse sono di gran lunga superiori alle risposte; portiamo un esempio: la vera importanza da attribuire alla Filosofia di Talete per me -ed anche per altri- è la domanda che si pone : "Da cos'è retto il mondo?" Egli vuole spiegare l'ordine del mondo, si accorge che il mondo deve essere retto da qualcosa, e Talete individua questo "qualcosa" nell' acqua.

La Filosofia è farsi domande, ricercare il perché di tutto, risalire al principio, per quanto sia possibile visto la finitezza dell'uomo; la filosofia è domande e "le domande sono ciliege" come hanno detto degli alunni di una scuola elementare, sacrosanta verità (Le domande sono ciliege è un libro di A.M. Iacono);con la proposizione "le domande sono ciliege" si vuol dire che una domanda "tira" l'altra : ed è questo che accade, appunto, per la Filosofia, essa è un continuo domandarsi.

La Filosofia è anche vita, sono i ragionamenti che si susseguono nel corso d'una vita, è studio, è fame di sapere.

Filosofo è colui che non si esime da ragionamento alcuno ma che vuol darsi spiegazione delle domande che si pone,è un continuo "provare" a darsi ed a dare risposte. Il processo filosofico parte sempre dalle domande.

Le domande,come ho già detto,sono la parte eccelsa della Filosofia ma, per adempiere ad esse servono delle risposte,palesemente.

Qui forse non saranno in molti a darmene ragione ma per me ogni uomo è "filosofo nella sua filosofia propria", un carcerato può essere filosofo, un boscaiolo, un giardiniere etc…etc… tutti, infatti,si pongono domande specifiche in un determinato campo: un giardiniere, un operaio devono porsi delle domande a cui devono seguire delle risposte, la Filosofia è patrimonio comune, non ci sono degli "iniziati" né ci dovrebbero essere "scritti esoterici", essa deve essere aperta a tutti.

La Filosofia non si può restringere ad un solo campo.

Su questo punto è meglio non insistere, so che molti di voi non saranno d’accordo, quindi passerò ad un altro punto : nella vita quotidiana dove inizia la filosofia? Come si può fare per capire –per quanto sia possibile- cosa sia la Filosofia e darne risposta.

Ma la "regina di tutti i saperi" è anche educazione,purtroppo questo aspetto viene scartato quasi meccanicamente e a priori, e non si considera la pedagogia come parte integrante della Filosofia,

Un buon filosofo è una persona che è stata retta da buona educazione, da buoni principi, amante della cultura, vorace di sapere.

Per "crescere da buon filosofo" bisogna ricevere un’educazione ispirata a Komenski (Comenio),l’età infantile deve procedere attraverso i due principali metodi del suddetto: "res, non verba" e "imparare giocando" (e questo lo sosteneva già Platone nel VI libro della Repubblica).

Vi chiederete cosa c’entri tutto questo con la Filosofia, potrei rispondervi niente e che ho fatto soltanto una digressione, ma le cose non stanno così.

Visto che un filosofo "non proprio sconosciuto" proferii che "La Filosofia è metafore" ( Nietzsche ) .

Non voglio dire che ci siano bambini più proclivi o meno allo studio della filosofia, ci sono bambini che, grazie ad un’ottima educazione sono più propensi allo studio di questa come di un’altra materia…

Ma lasciamo da parte i mezzi per raggiungere l’amore del sapere e torniamo a rispondere alla domanda "Che cos’è la filosofia?"

Non è certamente una domanda alla quale si possa rispondere precisamente.

Chiedersi cosa sia la filosofia è un po’ come chiedersi che cosa sia l’uomo e che cosa sia lecito, a quest’ultimo, conoscere.

Dopo aver detto che la filosofia è domande etc…etc… veniamo al punto centrale di questa domanda, ovvero il "Cos’è?".

Siamo partiti da un presupposto ove la filosofia è, ma siamo sicuri che realmente sia?

Chi ce lo garantisce? E’ davvero possibile che la filosofia sia,per usare una frase di stampo platonico, "ciò che è" ?

E se invece la regina di tutte le materie non fosse?

Ma questa è un’altra domanda e, anche se è fondamentale, tralascerò, altrimenti rischio di fare una mostruosa digressione fuori dal testo e dal tema prima dato.

Abbiamo posto che "la filosofia è", quindi ci verrebbe lecito o quantomeno umano che una risposta esista realmente: ma anche la certezza è cosa da lasciare fuori da questo campo di ricerca.

Proviamo ad avventurarci all’interno di questa domanda e cercar di far rifulgere una risposta che quantomeno si avvicini al reale.

Dal mio punto di vista ( come forse ho già detto ) la filosofia è vita, è, oltre che studio e cultura, rapporti sociali e interazione fra individui, visto che –almeno secondo me- si impara, si capisce, si ragiona più con l’interazione che non con lo sguardo gettato su un libro a decodificare nozioni da mettere nella testa ( ma ovviamente non dico che un libro, un supporto cartaceo e affini siano inutili alla formazione ed al sapere di una persona, ci mancherebbe altro!).

La filosofia è vita perché tutto ( o quasi tutto ) è filosofia, tutto ci fa ragionare, tutto ci fa pensare, tutto.

Purtroppo però molti non capiscono che tutto è filosofia, e quindi la classificano solo come o materia scolastica morta, oppure masturbazione psico-lessicale; e credendo "filosofi" persone senza senno, melensi e che sputano sproloqui senza magari nemmeno rendersi conto di cosa stiano parlando.

Questa è ( mi scusi Platone per la locazione della parola idea ) "l’idea di molti"…

Triste ammetterlo, mesto dirlo, ma è così.

Queste persone non capiscono che molte di quelle che loro chiamano "azioni quotidiane" implicano necessariamente un ragionamento.

In quanto esseri dotati di razionalità è vitreo che ogni nostra ( o quasi ) azione implichi un ragionamento.

Essere schiavi di pregiudizi implica comportarsi meccanicamente, dove il ragionamento soggiace all’azione, questo è assai sbagliato ma, purtroppo, radicato in quasi tutti gli uomini moderni.

Bisogna pensare che si stia pensando non fare senza pensare, questo è sbagliatissimo, lo ripeterò fino a quando non mi si sarà completamente seccata la gola e fin quando avrò ancora fiato in bocca.

Cercherò di farVi comprendere quello chi fino ad ora ho proferito con la forma dialogica, impresa difficile, comunque proverò.

- Ma se la filosofia è tutto come si distinguono i lavori?


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