IL SIGNIFICATO DEL TERMINE FILOSOFIA

Realizzato da Methusela

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philo sophia sophos

amante sapienza sapiente

Questa indicazione rimane dubbia, sia per la mania dei greci di considerare il più antico il più autentico, sia perché Pitagora è piuttosto dogmatico, rispetto all’umiltà caratteristica introdotta da Socrate, che davvero distingue l’uomo dal Dio.

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LA TRIPARTIZIONE DELLA FILOSOFIA

METHODOS

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dialettica: dialogo sviluppato attraverso interrogazioni, con l’obiettivo di confutare l’avversario;
retorica: si occupa di discorsi più lunghi e con mezzi di persuasione per un determinato fine;

sofistica: parte da conoscenze apparenti o è apparentemente sillogistica, mira ai guadagni;

eristica: simile alla sofistica, senza l’intento del guadagno, ma per conseguire una vittoria.

A ognuna di queste fa capo un tipo di sillogismo.

La dialettica è utile per l’esercizio, per le conversazioni, per le scienze connesse alla filosofia (sia nei casi di aporie o difficoltà, sia nell’indagine dei principi apoditticamente indimostrabili delle scienze – Aristotele ammette che l’intuizione intellettuale possa essere mossa da induzione o dall’analisi dialettica).

La dialettica è usata soprattutto nella filosofia pratica, cioè nell’ambito del contingente.

PHILOSOPHIA

 

 

 

GENERI

SPECIE

THEORETIKE’ era considerata dai greci una conoscenza dannosa. Per Aristotele è la conoscenza dell’essere fine a se stessa, non modifica nulla, è sapere disinteressato. Deriva da the|orein (guardare intensamente), ovvero contemplare, rispondendo al bisogno di conoscere innato.

-MATEMATICA si occupa dei numeri ideali

-FISICA si occupa di tutto ciò che diviene, della physis

-PROTE’ PHILOSOPHIA non è la più importante gerarchicamente, ma la più alta forma dei saperi. Oggi è identificabile con la metafisica (studia al di là della fisica i fondamenti teorici e ontologici), che tratta l’essenza (ousia)

PRAKTIKE’

-PHRONESIS non è una lo scopo della disciplina filosofica come in Platone, ma è una caratteristica dell’individuo in azione

POLITIKE’ è il sapere scegliere

OIKONOMIKE’ è il saper governare saggiamente

PHRONESIS è la felicità individuale data dal saper convivere

grazie alla virtù della giustizia, si impara con l’età

-PHILOSOPHIA ANTHROPINA filosofia pratica, riflessione sulla Phronesis per l’insegnamento. Il filosofo affianca il politico e lo consiglia in senso generale

POLITICA corrisponde alla Politiké

ETICHE’ corrisponde alla Phronesis

POIETIKE’ sapere produttivo (technai)

POIETIKE’ poesia, attraverso la quale sono modificati il mondo e gli oggetti esterni (trattato nella Poetica, soprattutto l’aspetto della tragedia)

POIETIKE’ RETHORIKE’ retorica, produce discorsi con effetto concreto. Può essere politica, giudiziaria o epidippica (elogiativa). E’ tutta la filosofia per Socrate, ma poi viene svalutata perché la si fa per guadagno.

ORGANON à trattato sulla logica, intesa come strumento, serie di norme per ragionare bene. Essa non fa parte

del sapere; si muove attraverso i sillogismi, modelli di verifica dei ragionamenti, schemi di valutazione.

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La retorica è utile per: non perdere una causa giusta, perché alcune persone si convincono di più con le nozioni comuni, perché consente una miglior confutazione dell’avversario, per difendersi con la parola.

Per quanto riguarda lo stile la retorica è simile alla poetica, ad esempio la metafora è considerata un segno di perspicacia.

LUOGHI E SCUOLE DEL SAPERE FILOSOFICO

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Dopo Speusippo scolarca fu eletto Senocrate, che forse aveva fondato una scuola fuori da Atene prima.

Dopo Polmone le vicende furono complesse, diverse secessioni corrispondenti ai cambiamenti di scolarca, fino ad Arcesilao, con cui inizia il periodo scettico dell’Accademia, a cui forse si oppose Antioco fondando l’Antica Accademia. Comunque la scuola era sulla via della disintegrazione (fu distrutta durante l’assedio di Silla nel 90 a.C.). Ufficialmente fu chiusa da Giustiniano nel 529 d.C..

Qui tipicamente si raccoglievano e catalogavano dati, non ci si interessava più di tanto della vita politica, e si viveva secondo il bios theoretikos. Non esisteva il proselitismo, ognuno metteva a disposizione il proprio patrimonio.

Aristotele fu costretto a fuggire, attaccato dal partito popolare come possibile elemento filomacedone, quindi la scuola fu presa in mano da Teofrasto, che la istituzionalizzò acquistando un giardino, e rendendola simile a un tempio. La scuola peripatetica era una fondazione perpetua il cui scopo era l’attuazione del bios theoretikos.

Teofrasto e Stratone proseguirono specialmente la fisica aristotelica, ma poi la scuola iniziò a decadere, intorno al 90 a.C., distrutta da Silla, e dopo aver favorito la frantumazione della conoscenza in più scienze particolari.

La scuola si basa sulla dottrina esposta nei libri Peri Physeos, e rispecchia un’esigenza più pratica, di liberazione dal dolore e raggiungimento della felicità, tutto all’insegna dello spirito di solidarietà e amicizia.

La scuola sopravvisse a lungo, supportata anche dall’imperatore Adriano (II o III sec. d.C.), probabilmente per la sua ortodossia.

Cleante gli successe, ma essendo un’organizzazione debole sfociò in varie scissioni, nonostante il comune vocabolario, fino a Crisippo che la riorganizzò, aggiungendo modificazioni e scritti simili al Peri Physeos epicureo.

Gli Stoici avevano ripreso a insegnare dietro pagamento, ma ormai questo non suscitava più scandalo.

Dopo Crisippo la scuola pare aver perso importanza, traducendosi in una serie di interpretazioni del pensiero di Zenone

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La scuola non sopravvisse al suo fondatore.

Ad Atene l’Accademia fu restaurata nel IV sec. da Plutarco (pagano come tutta la vita culturale).

I filosofi erano così economicamente indipendenti, ma comunque la filosofia rimane appannaggio delle classi alte.

I discepoli vivevano insieme al maestro ed erano considerati suoi figli; le lezioni erano di tipo cattedratico; vi sono legami con la corrente mistica e teurgia.

DIALEKTIKE’ / RETHORIKE’

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Zenone ne è considerato il fondatore, perché argomenta contro altri, a favore della dottrina parmenidea. Anche prima di lui esisteva la confutazione, ma non sottoforma di argomenti che conducono all’assurdo, solo invettive, critiche. L’argomento è uno strumento per generare consenso, le sue caratteristiche sono: presenza di due interlocutori, conclusione che consiste nel convincimento dell’avversario.

La tecnica dialettica rispecchia la civiltà greca dettata dalla continua lotta, di tipo agonale, ancora dai tempi di Omero (vincere e convincere).

Il dialettico difende con argomenti un contenuto di verità (a differenza della retorica che tratta argomenti fondati sulla probabilità).

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La separazione tra dialettica e retorica si ha con Gorgia, che pur essendo retore rimane filosofo eleatico nel metodo e dimostra la forza della parola. L’arte del discutere diventa una strategia.

Diventa eristica se mira al puro convincimento dell’avversario.

Diventa sofistica se mira al guadagno.

 

 

 

 

LINGUAGGIO/LOGICA

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Modus ponens

se

A,

B

ma

 

A

quindi

 

B

Modus tollens

se

A,

B

ma non

 

B

quindi non

 

A

 

 

 

 

 

SCIENZA/METAFISICA

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ENTE / SOSTANZA

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Dunque l’Ente è determinato dalla sostanza come sostrato, chiamata ousia (ousia)= essenza, e dalla reciproca necessità e sintesi tra sostanza e accidenti (che hanno un’essenza, ma non possono essere essenza). Questi sono riferibili a una serie di categorie (es. sostanza, quantità, qualità, relazione, luogo, tempo, posizione, possesso, azione, passione).

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ARCHE’ / AITIA

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MATERIA / COSMO

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NUMERO / ARMONIA

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ARETE’ / EUDAIMONIA

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PASSIONE / RAGIONE

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STATO / LEGGI

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POLITICA / CITTADINO

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ARTE / TECHNE

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Quanto Platone parla di bellezza nel senso di valore metafisico assoluto, intende come referente sensibile l’oggetto erotico e non l’opera d’arte.

La sua avversione è giustificata anche dalla volontà di rivoluzione delle virtù omeriche.

Nella Poetica viene analizzata la tragedia, e sono esposte teorie come la catarsi delle passioni, e la mìmesis intesa come prospettiva da una nuova ottica, che innalza rappresentazioni particolari a rappresentazioni universali, qui inoltre sono posti dei requisiti per la poesia, tra cui la verisimiglianza, che esonera la poesia dalla corrispondenza a verità logiche o astratte; la concatenazione unitaria e necessaria e i canoni di equilibrio e proporzione.

Riprendendo le teorie pitagoriche egli riconosce il bello nell’ordine e simmetria.

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FILOSOFIA E TRAGEDIA

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La filosofia da una parte sembra avere al suo interno un’essenza tragica, dall’altra è la tragedia stessa, che scaturisce da una concezione che vede la centralità dell’uomo in quanto individuo di fronte all’altro da sé.

1.

Si è teorizzato il passaggio da mythos a logos, dato l’approccio razionale della filosofia, ma d’altra parte si riconosce l’importanza dell’irrazionale da cui la filosofia parte pur non potendolo afferrare (e questo discorso vale anche per il suo interrogarsi su sé medesima).

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La tragedia (tragodìa rinvia a canto, sacrificio del capro), si propone come strumento di salvezza e liberazione, permette al gruppo di identificarsi e riconoscere i propri valori (Aristotele), ma anche punta a cogliere il versante nascosto, dal quale bisogna salvarsi.

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Filosofia e tragedia sembrano dunque essere complementari, entrambe vogliono rendere l’uomo consapevole e più forte. La filosofia prospetta il futuro basato sulla razionalità, la tragedia aiuta l’uomo a prendere le distanze dal passato, mostrando i lati del vivere prima nascosti. La filosofia ha un’anima rassicurante in questa prospettiva (Nietzsche poi si renderà conto che nulla si può fare contro ciò che è stato messo a tacere).

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Filosofia e tragedia vengono a coincidere per coordinate cronologiche, e anche per gli stessi linguaggi: Eschilo individua in Zeus non più il Dio religioso, ma il principio eterno del Tutto, al di sopra di ogni concezione mitica, ormai più vicino al sapere epistemico, che manifestando Verità, caccia il dolore dall’uomo; e ancora con Prometeo si scopre l’essere della condizione umana e della civiltà occidentale, che con l’introduzione della tecnica pensa di trovare il rimedio all’angoscia del divenire.

Per Aristotele la tragedia è attività filosofica più elevata della storia, perché si occupa della realtà generale.

La ragione è mediatrice tra l’uomo e ciò che a lui è nascosto, essa si fa interprete del mondo che sfugge, limitandosi dunque a prenderne atto.

Per Platone la follia è positiva, ed è presupposto alla conoscenza filosofica, ne è alla base: colui che prova l’amore poi deve saperlo comunicare tornando all’assennatezza. Il discorso è valido anche per Parmenide, che torna dal viaggio e racconta razionalmente consapevole ciò che gli è accaduto (e così espone le sue teorie simili alla condanna della tecnica di Eschilo, cioè condanna del divenire, che da consistenza al non-essere).

La filosofia nasce con il riconoscimento della debolezza e impotenza umana di fronte alla necessità, e allo stesso tempo esplica i propri limiti di fronte al mondo, evidenziando la sua essenza tragica.

MARGINALI

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Per marginali si intendono alcuni singolari personaggi che riuscirono a farsi distinguere soprattutto per il loro modo di atteggiarsi, figure di transizione, manifestanti tradizioni sacre o mitiche, cultori delle scienze pratiche. Tali informazioni si ricavano generalmente dalla Raccolta delle vite e delle dottrine dei filosofi scritta nel III sec. da Diogene Laerzio, che sistematizza il pensiero filosofico e riporta le vicende biografiche

1.

EMPEDOCLE coniugava la dimensione fisico/naturalistica con quella magico/religiosa, rendendole quasi complementari. Egli dunque era filosofo e mago, affermava di essere diventato un Dio, dato il potere derivante dalla sua conoscenza. A ciò si adeguava anche la sua condotta di vita, alquanto stravagante.

2.

ANTISTENE è considerato il fondatore della scuola cinica (deriva da cane), secondo cui il saggio è un uomo dalla vita semplice e naturale, secondo atteggiamenti ascetici e predicatori. La padronanza di sé (autàrkeia) cinica presuppone una grande forza di volontà, e pone l’uomo all’altezza di tutti gli altri. La virtù del saggio è dunque sufficiente alla felicità e il piacere è pericoloso perché compromette la concentrazione.

DIOGENE DI SINOPE è il famoso filosofo che viveva in una botte, fuori dalla società, per opporsi ai valori della vita.

3.

ARISTIPPO DI CIRENE si oppone all’etica del piacere cinica, individuando nel piacere immediato il fine della vita, perché ricercato spontaneamente ancora prima dell’uso della ragione. Il piacere è sempre buono e sempre vero. Esistono due tipi di passione: il piacere (movimento lieve) e il dolore (movimento violento). I Cirenaici non riescono però a cogliere la funzione razionale che si mette in moto per il riconoscimento di un piacere.

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PIRRONE DI ELIDE incontrò i saggi orientali, e visse evitando di attenersi a qualsiasi parametro predefinito, dunque nell’indifferenza e impassibilità, ricercando di essere indifferente anche a questa scelta di indifferenza. Egli così diede le basi all’epochè scettica.

I FILOSOFI E L’USO DEL PASSATO

LE OPERE: COME SONO FATTE

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SIGNIFICATO DEL TERMINE FILOSOFIA

PHILOSOPHIA à SOPHOS (sapiente) à amore per la sapienza

9 fino al VII sec. a.C. artigianato, poi TECHNE

9 SOPHOI sapiente in tutti i sensi

9 SOPHISTES elogiativo fino a Socrate

aneddoto di Talete à PHILOSOPHOS = disinteressato, osserva e ricerca la verità

secondo l’Accademia à VII sec. a.C. PITAGORA = philosophos à ricerca la sapienza, l’aletheia (uomo)

sophos à Dio, possiede la sapienza

Eraclito à critica Pitagora per la polimathia

Filosofia ricerca dell’archè, contemplazione, continuo domandare

Bios à modo di vivere, metodo = percorso di vita

FILOSOFIA INTESA DAI FILOSOFI

SOCRATE à primo filosofo

non scrive (scrivere uccide la filosofia)

bios, missione à maieutica

consapevolezza dell’ignoranza

dialogo per valori universali

felicità come fine, attraverso le virtù

PLATONE à ricerca della sapienza e saggezza (phronesis) à giustizia à felicità

Contemplazione degli enti puri, attraverso la dialettica

Filosofo ha impegno sociale di tipo socratico

Ricerca della bellezzaà bene supremo che rende felice

ARISTOTELE à filosofo è mosso dalla meraviglia

L’uomo puà possedere l’episteme perché ha il nous-intelletto come parte divina che rende immortale

Filosofia è ricerca dei principi, razionalizzazione, contemplazione

Tutte le scienze indagano l’essere che è uno, la pròte philosophia indaga l’essere in quanto tale e Dio

Diventare simile a Dio significa avere beatitudine e felicità

ELLENISTICO ROMANA à pharmakon per colui che lo somministra

Mira alla felicità personale

Saggezza è preferita a sapienza

Sviluppo dell’etica come filosofia pratica

TRIPARTIZIONE DELLA FILOSOFIA

IV sec. a.C. SENOCRATE à fisica, etica, logica

SISTEMA: etica à fine

Fisica à sistema teorico

Logica à metodo di ricerca

FISICA studia la natura (physis) à PRESOCRATICI = ontologia

PLATONE = metafisica del sensibile

ARISTOTELE = scienza della sostanza con movimento e quiete

ELLENISMO = ontologia

ETICA indaga il fine dell’uomo e i mezzi per raggiungerlo à eudaimonia

LOGICA delimita l’ambito della speculazione à logica dell’identità (eleatica) = concetto di essere come uno

Logica dialettica (platonica) = differenza tra idee e fenomeni

Logica analitica (aristotelica) = sillogismo, strumento

Logica canonica (ellenistica) = criterio della verità

STOICI à contribuiscono alla tripartizione

Discorso filosofico = insieme di proposizioni dell’ordine degli incorporei

Tre parti prospettive di un sistema o porzioni separabili

METAFISICA à pròte philosophia, ricerca delle cause e principi

 

METHODOS

= lungo la via = insieme delle procedure per la ricerca

PARMENIDE à pensiero e oggetto del pensiero coincidono

Il non-essere non esiste e non è pensabile

Viene introdotto il concetto di Assoluto = unico, immobile, immutabile

ZENONE à difende i concetti di Parmenide con la dialettica

Le dicotomie sono successive bipartizioni di concetti che sfociano nell’aporia

GORGIA à nulla esiste, è pensabile o comunicabile

Parola non dipende dalla verità à retorica (psicagogia)

SOCRATE à procedimento ironico à confronta opinioni diverse e dimostra quelle errate frutto della contingenza

Con la maieutica giunge a opinioni più universali

PLATONE à attraverso la dialettica ricorda verità assolute

Il pensiero discute con se stesso elevandosi a un punto di vista universale

ARISTOTELE à abbandona il dialogo à la dialettica è legata al probabile e postula il suo oggetto

Adotta la logica-apodittica basata su conoscenze vere e sillogismi

Dialettica dovrebbe modellarsi sul metodo sillogistico, predicabili e significato delle parole

Filosofia prima si basa sul metodo diaforetico, analisi semantica e principio di non contraddizione

Filosofia, dialettica, retorica, sofistica, eristica vanno da conoscenze vere a probabili, ognuna di esse ha

un metodo sillogistico

logica è distinta dalla filosofia in quanto ne è strumento

MAPPA DELLE DISCIPLINE TEORICHE

THEORETIKE’

Conoscenza dell’essere

fine a se stessa,

contemplazione

MATEMATICA studia i numeri ideali

FISICA studia tutto ciò che diviene

PROTE PHILOSOPHIA studia i fondamenti teorici e ontologici

PRAKTIKE’

PHRONESIS caratteristica dell’individuo in azione

POLITIKE’ saper scegliere nell’assemblea

OIKONOMIKE’ saper governare giustamente

PHRONESIS felicità del saper convivere

PHILOSOPHIA ANTHROPINA filosofia pratica, insegnamento

POLITIKE’ insegnamento della politikè

ETICHE’ pratica della phronesis

POIETIKE’

POIETIKE’ poesia che modifica il mondo

POIETIKE’ RETHORIKE’ discorsi con effetto concreto

POLITICA

GIUDIZIARIA

EPIDITTICA

PHILOSOPHIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ORGANON trattato sulla logica, intesa come strumento della filosofia, si muove attraverso sillogismi, modelli di verifica del ragionamento.

 

SCUOLE

ORIGINE à colonie, punto d’incontro della cultura (Ionia, Italia)

TIPI à istituzioni fisse (specialmente dal III sec. a.C)

SCUOLA = scholae (tempo libero)

PRESOCRATICI à gruppi di discepoli e maestro, spesso imparentati

Anche con scopi religiosi e politici

PITAGORICI à Pitagora fonda la scuola a Crotone nel VII sec. a.C.

Nel VI sec. a.C. dominano Crotone

Seguono precetti rituali (acusmata), sono dogmatici

Vi è una scissione tra acusmatici e matematici

Alla morte della scuola i pitagorici vagano insegnando gli acusmata

SOFISTI à specialisti che girano di città in città

Insegnamenti a pagamento, specifici in base alla città

Vicini alla sfera politica

Il loro lavoro rende inferiori, in realtà esistono fino al Rinascimento

Le lezioni consistono in dialoghi retorici

PLATONE à fonda nel IV sec. a.C. l’Accademia come la scuola pitagorica

Vi sono giovani discepoli (neoniscos) e membri anziani (presbiteroi)

Si discute di essere, bene, uno, scienza

Platone indirizza e propone i dialoghi

Il nucleo dottrinale sono semplici frasi a memoria (poi scritte con Speusippo)

La letteratura verso l’esterno ha fini proselitici

Dopo Polemone vi sono scissioni

Arcesilao inizia il periodo scettico, fino alla distruzione nel 90 a.C. con l’assedio di Silla

Nel IV sec. è restaurata da Plutarco, ma le lezioni sono cattedratiche e il pubblico classi alte

ARISTOTELE à non può fondare una scuola ad Atene

Insegna in un locale con strumenti

Gli scritti sono essoterici e acroamatici

Vi si catalogano dati per il continuo confronto e miglioramento

Ognuno mette a disposizione il proprio patrimonio

Quando A. è costretto a fuggire Teofrasto istituzionalizza la scuola peripatetica

Contribuisce alla frantumazione della scienza

È distrutta nel 90 a.C. con l’assedio di Silla

EPICURO à fonda la scuola fuori Atene

I discepoli seguono i suoi dogmi scritti nel Peri Physeos

Lo scopo è dare a tutti la possibilità di fare filosofia

Solo i più ricchi pagavano, all’insegna della solidarietà e amicizia

Come ortodossa si protrasse a lungo

ROMA à la verità è già stata scoperta, ci si limita all’esegesi

Fino al II sec. i filosofi sono disprezzati, perché distolgono dalla guerra

I filosofi romani sono retori e politici: la retorica si basa su concetti filosofici

Sono frequenti i sofisti nelle case patrizie

Plotino fonda una scuola nel III sec. in una casa patrizia, si riprende Platone, senza il metodo dialogico

ALESSANDRIA à attorno al 300 a.C. si fonda il Museo, sostenuto dai Tolomei

Si studiano letteratura e le varie scienze

Le scuole filosofiche approdano dopo il 90 a.C.

È distrutta dagli arabi nel 642

CRISTIANESIMO à dilaga fino al 529, quando Giustiniano bandisce la filosofia e chiude tutte le scuole rimaste

 

DIALEKTIKE’ / RETHORIKE’

DIALETTICA à DIA|LOGOS = ragionamento reciproco

Arte di discutere con un altro

ZENONE = fondatore, argomenta per la confutazione di tesi

Usa dicotomie che sfociano nell’aporia

Prima di lui le argomentazioni criticavano solamente

ARGOMENTO = strumento per confutare e convincere l’avversario

CONTENUTO = conoscenze vere

SOCRATE e PLATONE la usano come metodo principale

Tipica dell’abitudine alla lotta in Greca

RETORICA à REMA = verbo

Moralmente neutra à la positività dipende dal tipo di uso

GORGIA = è il primo che la distingue dalla filosofia

La parola ha potenza perché non è legata alla verità

La retorica è una tecnica di convincimento

PLATONE e SOCRATE la rifiutano perché si basa sul probabile

ARISTOTELE = ha contenuti probabili, uditorio più ampio, discorsi più lunghi della dialettica

Si basa su probabilità, segni, esempi, pur fornendo ragionamenti come la dialettica

Può essere discorso deliberativo, giudiziario, epidittico

I suoi mezzi sono ethos, pathos, argomentazioni

È utile per difendersi, confutare, far valere le proprie convinzioni (come per Protagora)

ETA’ ROMANA = si basa su contenuti filosofici

Vi sono 5 momenti: inventio, dispositio, elocutio, actio, memoria

ERISTICA = se mira alla vittoria con i discorsi doppi

SOFISTICA = se mira al guadagno

LINGUAGGIO / LOGICA

LOGOS = non ha significato preciso, riguarda la riflessione e la comunicazione

LINGUAGGIO à SOFISTI = prima riflessione, usavano il linguaggio negli insegnamenti

PLATONE = naturale, i nomi sono l’essenza delle cose

ARISTOTELE = artificiale, tra nomi e cose c’è l’affezione nell’anima (gnoseologico)

Nome e verbo sono gli elementi principali della frase

STOICI = analizzano il campo semantico

Vi sono tre livelli (triangolo): significante, ente (corporei), significato (incorporeo)

È ciò che differenzia l’uomo dagli animali, è strumento di espressione per i filosofi

LOGICA à è sempre usata, specialmente nella retorica

ARISTOTELE = primo a teorizzarla nell’Organon

È strumento di verifica dei ragionamenti

SILLOGISMO (connessione di ragionamenti) è l’analisi dei rapporti tra predicati, forma più

perfetta alla quali si riconducono i ragionamenti (poste due condizioni universali si conclude

una terza diversa)

le inferenze sono analizzate tramite figure (schemi)

STOICI = il sillogismo analizza i rapporti tra proposizioni (condizionali)

Modus ponens e modus tollens

EPICUREI = scelta tra proposizioni vere o false

 

SCIENZA / METAFISICA

EPISTEME à allude alla stabilità e all’imporsi

Ha carattere universale

Tende all’assoluto mediante ricerca logica e teorica

Si interessa dei fondamenti e principi dell’essere

Si basa sul postulato nulla viene dal nulla

L’archè a volte non si può trovare perché la natura si svela attraverso i fenomeni

Diventa scienza moderna quando parte dal basso (Bacone)

METAFISICA à va oltre la natura, ricerca le cause formali e finali

È la pròte philosophia di Aristotele

Metafisica e fisica sono indissolubili ed entrambe episteme

Il termine è stato introdotto da Andronico di Rodi

ENTE / SOSTANZA

ENTE à tò òn (ciò che è) = participio presente del verbo essere

È determinato e dipende da una causa o principio

SOSTANZA à sub-stantia = ciò che sta sotto

È stabile, presuppone che vi si sovrappongano altre determinazioni

PLATONE = sostanza è l’idea, la cui conoscenza è garantita dall’osservazione del fenomeno

ARISTOTELE = distingue sostanza come sostrato = ousia (essenza) e sostanza come relazione con gli

accidenti à entrambe determinano l’ente

PLOTINO = ogni cosa è in quanto riesce a esprimere il suo essere e tende all’Uno

ARCHE’ / AITIA

ARCHE’ à ANASSIMANDRO = è il primo ad usarlo

È fonte, foce e permanente sostegno delle cose

È radice = riza

Si riferisce anche al comando, magistratura

PRESOCRATICI = è una realtà prima materiale e permanente

PITAGORICI = sono numeri

PLATONE = è l’inizio di un processo, le idee ingenerate, imperiture, che muovono se stesse, comprensibili e

Determinate

ARISTOTELE = coincide con aitia

6 sensi (fisici e logici): punto di partenza del movimento, punto dal quale le cose si

effettuano al meglio, ciò che è immanente e ciò che non è immanente all’oggetto ma da cui

inizia l’esistenza, cià per il cui arbitrio le cose si muovono, ciò da cui parte la conoscenza

AITIA à può essere causa, spiegazione, responsabilità

In origine si riferisce a un’accusa giuridica

PLATONE = critica la causa come radice fissa

È relazione logico-formale tra idea e cosa (mimesi, metessi, koinonia, parusia) – Fedone

È un poioun, un agente: causa divina (Demiurgo) e causa necessaria (synaition) – Timeo

Causa formale (idea); causa materiale (chora); causa efficiente (Demiurgo)

ARISTOTELE = è relazione asimmetrica tra due realtà

È causa materiale, formale, efficiente, finale

ELLENISTICA = causa efficiente e motrice

Ci sono più aitiai

EPICUREI = aggregato atomico che si trasmette per contatto ad un altro, è un’attività

STOICI = è una cosa (che agisce su un’altra)

NEOPLATONICI = riprendono più tipi di aitia e li identificano con l’Uno

 

MATERIA / COSMO

MATERIA à PRESOCRATICI = causa, principio originario = archè

PLATONE = elabora il concetto in relazione alla forma

Le idee agiscono su tre livelli: solidi geometrici; triangoli rettangoli isoscele e scaleno; chora

(caos a cui tutto tende a tornare, in continua formazione e distruzione)

l’anima è formata dalle idee identico e diverso, in continuo movimento razionale

ARISTOTELE = non è un ente prestabilito

Funzione correlata alla forma

Non esiste la chora

La hule ha potenza ontologica come causa materiale

ELLENISTICA = tutto è materia, il logos è corporeo, Zeus è pneuma

EPICUREI = è fatta di tomi in equilibrio

NEOPLATONICI = è negativa perché senza qualità

È il massimo dell’indeterminatezza

COSMO à ESIODO = con la Teogonia inventa di Dei

In seguito diventano forze fisiche

La terra è al centro del cosmo, il sistema è chiuso e ordinato

PITAGORICI e PLATONE = è matematizzata e in armonia

ARISTOTELE = ordina il moto dei pianeti

Non si può sapere altro al riguardo, non può esservi scienza

Non esiste luogo al di fuori del cosmo

STOICI = è infinito e incorporeo, ma qualcosa per forza

Esistono infiniti cicli cosmici identici

EPICUREI = nell’infinito la collisione casuale tra atomi in caduta crea molteplici mondi e molteplici verità

NEOPLATONICI = il mondo sensibile è sovrastato dal mondo intelligibile

NUMERO / ARMONIA

NUMERO à EUCLIDE = molteplicità composta di unità, per cui ogni cosa è detta uno

ARITHMOS = un certo numero di cose, quantità di oggetti distinti, non indica numeri astratti

PITAGORA = i numeri sono figure, quindi l’essenza delle cose

PLATONE = i numeri sono le idee, quindi l’essenza delle cose

La matematica (geometria, stereometria, aritmetica, astronomia, armonia) è propedeutica alla

filosofia, che raggiunge il Bene in sé sorpassando le ipotesi

ARISTOTELE = i numeri e gli oggetti matematici non sono enti in sé

I numeri sono misura degli enti (numeri numerati) o astratti (successione numerica)

ARMONIA à PITAGORICI = è la realtà del cosmo

Deriva da una limitazione numerica dell’indeterminato

ERACLITO = l’universo è armonia e conflitto di contrari

Può presupporre l’intelligenza come principio

 

ARETE’ / EUDAIMONIA

ARETE’ à VIRTU’ = capacità di svolgere bene la propria funzione

Non sottintende un comportamento morale

SOFISTI = abilità e accortezza nel parlare (politikè techne)

SOCRATE = conoscenza che permette all’anima di esprimere la propria essenza

È sapienza, giustizia, saggezza, temperanza e fortezza

PLATONE = la virtù del singolo si esplica nel Bene dello Stato

Psiche è divisa in facoltà; razionale, irascibile, appetitiva

Lo Stato è diviso in tre classi relative alle virtù cardinali

L’etica platonica è eudaimonistica

ARISTOTELE = anima divisa in: vegetativa, sensitiva, intellettiva

All’anima irrazionale corrispondono le virtù etiche

All’anima razionale corrispondono le virtù dianoetiche (saggezza e sapienza)

L’etica aristotelica è un’etica del dovere, senza premi

EPICUREI = le quattro virtù cardinali sono condizioni per la felicità

STOICI = accettano solo le virtù dianoetiche

EUDAIMONIA à colui che gode della protezione degli dei

DEMOCRITO = stato di benessere psichico

SOCRATE = vi contribuiscono anche i beni esteriori se usati con raziocinio

È la piena realizzazione della natura umana (ragione) attraverso le virtù

PLATONE = felicità è il Bene supremo del singolo attraverso le sue virtù e dello Stato attraverso la

giustizia

ARISTOTELE = fini e beni sono strumentali o per se stessi

La felicità è relativa alle virtù etiche e dianoetiche

EPICURO = è il fine della filosofia

È uno stato di equilibrio psichico (atarassia) e fisico (aponia)

STOICI = è il fine della vita secondo ragione, superando le passioni

PASSIONE / RAGIONE

Le passioni si devono razionalizzare per raggiungere la felicità

PLATONE = appartengono al corpo – Fedone

Appartengono all’anima – Filebo

ARISTOTELE = derivano dall’anima irrazionale

EPICUREI = sono modificazioni prodotte dall’interazione del corpo con l’ambiente, la ragione le rende utili alla felicità

Possono essere positive se naturali, negative se culturali

STOICI = sono errati giudizi di ragione, devono essere dominate

STATO / LEGGI

STATO à si deve ai greci lo spazio della politica come spazio di confronto

In Omero era lo spazio dell’assemblea per discutere di guerra

Le poleis erano prive di nazionalità, formate dai cittadini

Spazio civico è il centro dell’agorà (ES MESON)

Attorno all’agorà vi sono le oikia, case private (OIKOS)

Le oikia sono rappresentate dal maschio adulto (andreia e self control)

Res publica = ta pragmata = gli affari politici

Res privata = to koinon = sfera personale

Non esiste lo stato come personalità giuridica contrapposta all’individuo

Sopra l’agorà c’è l’akropolis, centro di adorazione degli dei, vi vivevano i re, ora sono eletti solo per le

cerimonie

La religione è divisa dalla politica, fornisce solo suggerimenti

La repubblica promuove il bene pubblico

LEGGI à scritte (NOMOI) / non scritte (NOMOI AGRAFOI)

NOMOS à ripartizione del time-prestigio, contrapposto a physis

500 a.C. il concetto di ISONOMIA si concretizza in democrazia e libertà

 

POLITICA / CITTADINO

PLATONE à corrispondenza tra psiche individuale e articolazione sociale

Produttori – anima concupiscibile – temperanza

Guerrieri – anima irascibile – fortezza

Custodi – anima razionale – sapienza – filosofi

Tutti contribuiscono alla giustizia, virtù dello Stato

I cittadini sono divisi in specializzazioni, su attitudini individuali

Comunismo etico e intellettualistico à felicità

Governo: aristocratico, oligarchico, timocratico, democratico, tiranno

Lo Stato perfetto può essere solo divino

La politica diventa arte appannaggio dei cittadini

ARISTOTELE à uomo è zòon politikòn: ha il linguaggio che gli permette di discernere tra giusto e ingiusto

L’uomo è tale solo nel rapporto sociale

Libertà e schiavitù dipendono da attitudini individuali naturali

Governo: monarchia – tirannide; aristocrazia – oligarchia; politia – democrazia

5 classi sociali: agricoltori e artigiani (schiavi), commercianti (stranieri), militari, governanti, sacerdoti

la razionalità si sviluppa col tempo e meno nelle donne

Nelle civiltà ellenistiche esiste la polis, ma è privata di poteri

Nasce il sentimento cosmopolita: tutti i saggi sono amici

STOICI à partecipano alla vita di corte, insegnano a pagamento

EPICUREI à ‘vivi nascosto’ per la sicurezza (asphaleia)

La tranquillità personale è presupposto per la buona convivenza

ARTE / TECHNE

1735 Baumgarten parla di AESTHETICA come branca della filosofia: si occupa della bellezza, opere d’arte, gusto

arte e techne inizialmente sono inglobate à vengono ammirate le conoscenze applicate, è disprezzata la fatica fisica

arti servili (come gli schiavi) / arti libere (non manuali, più nobili)

PITAGORICI à cosmo armonico, segue i canoni dell’acustica (concerti)

DEMOCRITO à arte è creare imitando la natura

SOFISTI à l’arte è edonistica e soggettivistica, dipende dal contesto

SOCRATE à divide per primo arte da techne

Arte è imitazione selettiva della realtà, tende alla perfezione

Harmotton è la bellezza data dalla realizzazione delle virtù degli oggetti

PLATONE à poesia è irrazionale

Arte è mìmesis della mìmesis, doppiamente imperfetta

Può solo essere subordinata alla filosofia (come retorica)

La bellezza si riferisce all’oggetto erotico

ARISTOTELE à arti pratiche e arti belle sono l’ultimo grado della conoscenza, perché non sono fini a se stesse

Completano, integrano o riproducono la natura

Nella Poetica la tragedia deve avere requisiti: verisimiglianza, concatenazione unitaria e necessaria,

equilibrio e proporzione

EPICUREI à arte procura piacere, è disprezzata quella che non lo produce

SCETTICI à criticano l’arte e gli stessi giudizi scientifici su di essa

STOICI à è preferita la bellezza morale a quella corporea

Introducono il concetto di immaginazione e phantasia, superiori all’imitazione

ROMANI à riprendono l’harmotton e lo distinguono in pulchrum (bellezza della forma) e decorum (bellezza dell’utilità)

NEOPLATONICI à arte è una forma della mente dell’artista, mutuata da un’idea perfetta

 

FILOSOFIA / TRAGEDIA

Entrambe individuano la centralità dell’individuo di fronte all’altro da sé

filosofia ha essenza tragica perché esplica i limiti umani di fronte al mondo

TRAGEDIA à permette al gruppo di identificarsi e riconoscere i propri valori

Aiuta a prendere le distanze dal passato, annunciando ciò che è nascosto, rende l’uomo consapevole

FILOSOFIA à per rendere l’uomo forte prospetta un futuro di razionalità

Parte da un irrazionale che rincorre ma non può afferrare

Hanno stesso periodo e stesso linguaggio

ESCHILO à Zeus è principio eterno del Tutto, che manifestando verità caccia il dolore dall’uomo

la tecnica è un rimedio all’angoscia

PLATONE e PARMENIDE à la follia permette di conoscere la verità, ma poi il senno la deve comunicare

ARISTOTELE à tragedia si occupa della realtà generale

la ragione può solo prendere atto di ciò che è nascosto

MARGINALI

Sono figure di transizione, particolari per il loro atteggiamento, per le tradizioni sacre o mitiche, cultori delle scienze pratiche.

DIOGENE LAERZIO à li descrive nel III sec. nel ‘Raccolta delle vite e delle dottrine dei filosofi’

EMPEDOCLE à credeva di essere un Dio

ANTISTENE à fonda la scuola cinica, elogia la padronanza di sé

DIOGENE DI SINOPE à viveva in una botte

ARISTIPPO DI CIRENE à il fine della vita è il piacere immediato

PIRRONE DI ELIDE à è indifferente e impassibile, crea l’epochè scettica

IL PASSATO IN FILOSOFIA

SOPHOI à partivano da indagini personali o rivelazioni divine

PLATONE à i dialoghi si riferivano ad anni passati

ARISTOTELE à nel De Philosophia indica le origini con i Magi, i Sette Sapienti, Orfeo, Museo, Parmenide

DOSSOGRAFIE à inizialmente a scopo critico e derisorio, poi contengono commenti utili

ROMANI à ricostruzioni storiche fittizie, commentano gli antichi

NEOPLATONISMO à inizia l’unione tra platonismo e aristotelismo

LE OPERE

4 FASI à tavoletta rasabile, rotolo di papiro, pietra da incidere

grafia bustrofedica, mancano i riferimenti, è costoso

à II sec. pelli di pergamena in codici

nuova grafia, suddivisione del testo, correzioni soggettive

à metà 1400 Gutemberg stampa meccanica su carta

perfetta riproducibilità, grandi quantità, tipografi-editori

à libro virtuale stampabile, ricerca veloce e pratica

FILOLOGIA à dal 1800 ricerca metodi e testi antichi originali

Prima di Platone si hanno solo tradizioni indirette

PRESOCRATICI à ordinati da Diels e Kranz

A testimonianze

B frammenti

C echi e imitazioni

# filosofo

PLATONE à sistemazione in tetralogie di Trasillo

Paragrafazione 1500

ARISTOTELE à sistemazione volumi di papiro I sec. a.C. Andronico di Rodi

Paragrafazione Accademia Prussiana 1800

STOICI à raccolta di Hans Von Arnim

La tradizione è pervenuta nell’ordine: Platone à Aristotele à Teofrasto à Dossografi

Bisogna sempre tener conto della reinterpretazione dell’autore

- ETICA NICOMACHEA -

 

CONTESTO

La discussione di Aristotele risente di tutta la cultura greca. Il dibattito tra i filosofi è anteriore alla formazione delle scuole, già nel VIII sec. a.C., quindi durante il periodo dei poemi omerici, vi sono riflessioni sul tema della responsabilità, non sottoforma di dibattiti veri e propri, ma riflessioni poetiche sull’agire umano. Le nozioni di determinismo e responsabilità che come noi le conosciamo si riferiscono ad azioni positive, negative o neutre moralmente, in nell’antichità si riferiscono in particolar modo alla colpa di colui che compie azioni malvagie; tale concezione si protrae per tutta la storia greca, essendo Omero sempre presente nella formazione culturale del cittadino (Iscomaco è kalos kagazos=perfetto gentiluomo, conoscendo Omero a memoria), e scatenando così le riflessioni successive. Omero racchiude l’Ethos della civiltà antica, non imposto da un clero o da sanzioni pubbliche, e solo più tardi questo sarà oggetto di discussione filosofica, a partire dai Sofisti.

In Grecia è da sottolineare l’assenza di una religione rivelata, la presenza di una religione civica, della polis, fatta di rituali sociali; essa non impone dunque alcun tipo di morale, come non la impone lo Stato attraverso sanzioni. Come in Cina la morale religiosa è assente, e gli dei sono esseri viventi eterni non privi di difetti, più forti dell’uomo ma in rapporto di convivenza nel cosmo con questo. La responsabilità non è legata alla concezione di salvezza divina, ma fa riferimento a un mondo pericoloso in cui è necessario realizzarsi al meglio prima della morte. L’insegnamento è di tipo pratico, avviene vivendo nella polis, conoscendo il teatro, la poesia, i racconti dei rapsodi, presi come modelli di comportamento.

Sia la società degli uomini che quella degli dei sono rette da monarchie non assolute, ma possibili di scontri e gerarchiche, suddivise in base ai compiti e soprattutto controllate dalla Moira (mv ira), che spesso viene identificata con il destino, il fato, e non è rappresentata da una figura divina. Essa è la parte assegnata a ogni essere vivente nella rappresentazione della vita (deriva dal verbo ‘dividere’), è uno scontro di cose: la Moira dell’uomo è la morte, quella degli dei è l’immortalità. Hybris (u b r