PENSARE INTERNET

L'incensurata potenza del virtuale

di Davide Fasolo alias Dado

Internet è una realtà di frontiera


Internet materialmente è presente nel mondo, la rete fisica che mette in comunicazione un numero sempre crescente di computer è il suo corpo, mediante esso l'individuo pensante entra in relazione con altri individui. L'insieme di dati e informazioni che scaturiscono dal rapporto tra i computer presenti nella rete costituisce una realtà accessibile in modo mediato a partire dal mondo quotidiano. Tale realtà in quanto fuori dal mondo è una realtà virtuale. Le realtà virtuali non nascono con l'invenzione dei computer, ma esistono almeno a partire dal momento in cui l'uomo è un essere pensante-parlante.
La realtà virtuale per eccellenza è il pensiero, quella realtà che sempre in contatto con il mondo reale, se lo rappresenta sdoppiandolo. Il pensiero oltre che rappresentare il mondo, elabora progetti per modificarlo. Le rappresentazioni sono possibilità vere o false, mentre i progetti sono possibilità potenziali. Il pensiero nel mettere in atto i propri progetti diventa azione che tende a rinnovare il reale. Il progetto che diventa realtà è una potenza che si fa atto. La realtà attuale è da sempre il risultato dell'attività nascosta del pensiero che progetta. Mediante il linguaggio l'individuo pensante comunica i propri progetti ad altri individui con cui può collaborare per modificare il reale. Grazie al linguaggio, il virtuale assume la prima forza fondamentale per diventare atto e quindi potente sul mondo reale e grazie a Internet il linguaggio assume un corpo.
La realtà virtuale del pensiero, in quanto potenziale, è fuori dal mondo in atto, ma insieme è in contatto con esso premendo continuamente al fine di modificarlo. Tale realtà grazie a Internet mette in relazione pensieri diversi, facendosi linguaggio e così potenziandosi, in attesa del momento in cui si farà atto. Lo stesso accade anche in una dialogo orale o in uno scritto, ma solo in nella rete la realtà virtuale trova un solido spazio fisico per un ulteriore potenziamento di sé. Tale spazio fisico fuori dal mondo che mette in comunicazione esseri pensanti è chiamato ciberspazio (Cyberspace). Il ciberspazio che si costituisce nel corpo di reti di Internet, è una realtà di frontiera tra la realtà e il puro pensiero che prepara il virtuale ad un successivo potenziamento al fine di farsi atto.

Il cibernauta(Cybernaut) conseguentemente è l'essere umano pensante che interagisce con la dimensione virtuale del ciberspazio


L'interazione con il ciberspazio può essere passiva, allora l'essere umano si lascerà' trasportare tra i diversi luoghi dal programma navigatore(Browser), senza interazioni con altri cibernauti e senza la creazione di nuovi spazi. Questi cibernauti passivi si chiamano marinai(Sailor). Se l'interazione è attiva, il cibernauta utilizza il broswer oltre che per navigare tra i diversi luoghi, anche per crearne di nuovi e interagire comunicando con altri cibernauti. Questi ultimi vanno considerati cibernauti in senso proprio in quanto conducenti attivi e si chiamano piloti(Driver).
Come la realtà spazio temporale virtuale del ciberspazio risulta diversa dalla realtà' mondana, anche l'essere umano in quanto cibernauta muta radicalmente il suo modo di essere.
L'esistenza del cibernauta è virtuale, un'esistenza che non interagisce con lo spazio e il tempo del mondo reale in atto, ma con una realtà che vuole emulare quella reale o che comunque mantiene un riferimento sempre evidente con quella. L'esser virtuale del ciberspazio non implica una mancanza d'essere rispetto alla realtà mondana, cioè una inferiorità ontologica, e neppure una etica. Il suo essere virtuale si riferisce, in relazione al suo esser potenziale, al continuo rimandare alla realtà mondana, esso inoltre è subordinato alla realtà mondana nel senso che eventi mondani possono in ogni momento minacciare la sua sopravvivenza. Il modo di essere virtuale del ciberspazio è diverso oltre che dal modo di essere del mondo reale, anche dal modo di essere potenziale del pensiero. Per ora possiamo affermare che la realtà del ciberspazio è di frontiera, un interregno tra la realtà in atto e il pensiero in potenza. Il cibernauta in questo interregno è essenzialmente pensiero individuato in relazione con altri pensieri individuati. Egli pur non essendo nel mondo reale, esiste, in quanto aperto al rapporto con gli altri e pronto a trarre vantaggio dalla sua esperienza nel ciberspazio, anche per la sua apertura al mondo reale.

La realtà virtuale del ciberspazio è una forma superiore di volontà di potenza


La realtà virtuale del ciberspazio si distingue dal semplice pensiero, da cui non può prescindere, per la sua superiore potenza sul reale, si distingue dalla realtà mondana per il suo continuo far riferimento ad essa come metro di confronto. Il pensiero in quanto potenzialità, vuole farsi atto, e in Internet trova un mezzo per realizzare il suo fine.
Il pensiero in quanto volontà di farsi atto, è volontà di potenza sul reale. Tale volontà di potenza trova soddisfazione se riesce ad assumere una forma effettiva, una forma in atto. Il pensiero si attualizza tanto più riesce ad essere in comunicazione, tanto più riesce a farsi sentire, a farsi linguaggio. In Internet la tecnica fornisce la possibilità della multimedialità applicata alla intercomunicabilità, rendendo così il pensiero comunicato più vicino al reale rispetto ad ogni altro mezzo di comunicazione, quindi rendendo il pensiero più potente.

Il ciberspazio è pericolosamente ambiguo


Presupposto per la potenzializzazione del pensiero, oltre che i mezzi forniti dalla tecnica come la multimedialità, deve essere la sua libera circolazione. La libertà di comunicazione del pensiero nel ciberspazio è superiore rispetto alla situazione presente nella realtà mondana in cui l'individuo pensante è limitato da inibizioni interiori (psichiche) e esteriori (leggi fisiche e civili). In futuro anche il ciberspazio sarà invaso da diversi tipi di inibizioni esteriori, prime fra tutte le censure, ma la libertà che il cibernauta acquisisce costituzionalmente, liberandosi dai propri limiti fisici e psichici, garantisce che nel ciberspazio l'individuo goda di una libertà più ampia rispetto a quella di cui dispone nella realtà. Qui si insidia però un rischio, il rischio che l'individuo si alieni nella realtà virtuale, rinunciando alla propria volontà di potenza sul reale effettiva. Questo rischio può essere utilizzato anche dal sistema di potere, che vuole mantenere la propria stabilità, per neutralizzate la potenziale energia di destabilizzazione presente nei singoli individui.
Il ciberspazio si mostra in modo ambiguo e duplice: può essere sistema di destabilizzazione, in quanto tensione al mutamento del reale e sistema di repressione in quanto possibilità di alienazione.

In quanto spazzatura Internet è per ora immune dalla censura


Perché non diventi minaccia di destabilizzazione, l'ordine vigente nella mondanità, interviene con la censura(come accadeva anche qualche secolo fà nel caso dei libri messi all'indice dalla Chiesa), ma la verità e il cambiamento che il pensiero elabora, se autentici vengono sempre a galla, nonostante il tentativo da parte dell'ordinamento in pericolo, di farle sprofondare nell'abisso e oblio.
Il pensiero in Internet, proprio per la sua maggior libertà, assume le forme più diverse, spesso quelle forme rifiutate dal sistema mondano. Tali forme di pensiero censurate non si lasciano comunicare, sono pensieri pericolosi che esitano a farsi linguaggio per i limiti di vario tipo contro cui possono scontrarsi. Il pensiero non essendo libero di esprimersi pienamente nel sistema mondano, cerca altre strade per una possibile realizzazione e le trova nel ciberspazio, dove molte limitazioni vengono meno. Internet diventa un utile immondezzaio(Traschan), in cui il sistema mondano tenta di neutralizzare ciò che lo minaccia, una valvola di sfogo. Qui si sfogano in modo ancora innocuo, quelle pulsioni che sarebbero pericolose se trovassero espressione immediata nel mondo. Tali pulsioni possono dirsi irrazionali, solo se per razionalità' si intende l'ordine del sistema mondano, ordine che per continuare ad esistere deve escludere ciò' che lo minaccia. La censura non ha quindi interesse di intervenire in modo immediato, in quanto se le pulsioni non trovassero uno sfogo innocuo come sembra essere Internet, cercherebbero di attualizzarsi in altri modi . . . In un certo senso il lato oscuro del ciberspazio e' comunque utile al sistema, almeno fino a quando il pericolo non sarà evidente.

Internet possibilità di salvezza


Certamente Internet non è solo traschan, inizialmente nasce come mezzo di comunicazione(Media) al completo servizio del sistema. Successivamente si rivelano e si riveleranno possibilità insospettate. Per evitare che sia traschan, il cibernauta deve essere un attivo driver, non contento di elaborare progetti nel ciberspazio, deve modificare la realtà attraverso essi. La tecnica fornisce il supporto fisico grazie al quale il pensiero può esprimersi liberamente. Proprio la tecnica che nasce come mezzo a disposizione del sistema mondano per rinforzare il suo dominio, offre al suo interno possibilità di dissolvimento dell'ordinamento stesso, possibilità che vanno utilizzate senz'altro per migliorare il nostro mondo attuale. La tecnica, mezzo di limitazione per la libertà di pensiero, pericolo per la libertà' , diventa possibilità di salvezza da questo pericolo.
Profeta fu il poeta moderno quando mise in versi il suo pensiero:

"Dove c'è il pericolo, cresce anche ciò che salva..."

La tecnica, questo pericolo, con Internet può essere possibilità di salvezza .



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