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LA DOMENICA DELLA VITA

“Non è difficile a vedersi come la nostra età sia un’età di gestazione e di trapasso a una nuova era: lo spirito ha rotto i ponti col mondo del suo esserci e rappresentare, durato fino a oggi: esso sta per calare tutto ciò nel passato e versa in un travagliato periodo di trasformazione” (G.W.F. Hegel, Fenomenologia dello spirito)

bibliografia



Vi è un passaggio assai noto in cui Hegel afferma quanto segue: “è una necessità superiore che l’uomo abbia una domenica della vita, in cui si elevi al di sopra delle faccende feriali, occupandosi del vero e recandoselo alla coscienza”. È, forse, la più grande nobilitazione della filosofia mai compiuta nel canone occidentale. Hegel suggerisce che l’uomo non è destinato solo alle “faccende feriali”, in cui quotidianamente è immerso. Oltre a ciò (e senza comunque prescinderne), l’uomo è chiamato anche a dedicarsi alla suprema questione della verità: deve, cioè, consacrarsi alla “domenica della vita”. A onor del vero (è il caso di dirlo), per Hegel la conoscenza della verità non è prerogativa esclusiva della filosofia, che pure ne è la forma espressiva più alta: accanto alla filosofia, sono espressioni della verità anche l’arte e la religione. La prima è, in ultima istanza, il tentativo di cogliere l’Assoluto mediante il sensibile (colori, musica, sculture, ecc.). La seconda, per parte sua, aspira a raggiungere il vero mediante la “rappresentazione”, vale a dire mediante “racconti” e verità di fede. La filosofia è la forma suprema dell’espressione della verità, ed è dunque il momento più intenso della “domenica della vita” con cui noi – tutti noi – ci occupiamo del vero e proviamo a recarcelo alla coscienza. Sottolineo l’universalità della filosofia, dacché ogni uomo, in quanto dotato del logos, è virtualmente filosofo: si pone domande sull’essere e su Dio, sulla propria condizione e sul proprio destino. Ha, per così dire, una sua “ontologia primitiva”. Ciò non vuol dire, ovviamente, che tutti gli uomini siano indistintamente filosofi: anche la filosofia, infatti, come ogni altra attività, richiede un apprendistato e un esercizio lungo e difficile. Anche per fare un paio di scarpe – nota Hegel in un altro suo noto passo – occorre un duro apprendistato e non si capisce, allora, perché ciò non dovrebbe valere anche per il filosofare. Ogni qual volta filosofeggiamo, ci proiettiamo nella beatitudine della “domenica della vita”: ed esercitiamo la parte più divina che è in noi, il pensiero; quella che ci distingue dalle bestie e che ci rende simili a Dio.

Citazioni

“Chi dice soggetto, dice insieme oggetto. Nella stessa autocoscienza il soggetto oppone sé come oggetto a sé come soggetto”. (G. Gentile, "Teoria generale dello Spirito come atto puro")
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